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Sanndy Soares Stefano Soldano

da uno spirito amico

Umiltà, amici miei, dobbiamo imparare l’umiltà. Ma è talmente poco connaturata in noi che senza neanche rendercene conto la dimentichiamo, anche quando crediamo di essere umili. Cosa è l’umiltà davanti a Dio? Non è chiedere educatamente, pensando così di essere molto umili. Dobbiamo comprendere l’immensa differenza tra il nostro “io” e “Lui”, tra la nostra intelligenza e la Sua. L’unico veramente umile in realtà  è il Padre, perché nella sua infinita e incomparabile superiorità rispetto a noi si limita, si restringe, si abbassa per venirci incontro, per aiutarci, per farci crescere e salire a livelli superiori. E così noi spesso Lo sommergiamo di richieste, di desideri, crediamo di sapere cosa è meglio per noi e per gli altri, arrivando non di rado a sentirci oltraggiati o delusi se il Padre non esaudisce le nostre richieste, che così umilmente gli abbiamo posto, addirittura essendo anche gentili ed educati nella formulazione… neanche abbiamo preteso! Spesso mi ritrovo a riflettere se già il fatto stesso di chiedere non sia di per sé un atto di orgoglio, come se io potessi in alcuna ipotesi pensare, vedere, ideare qualcosa che già il Padre non abbia visto e valutato. Rifletto con voi amici, io stesso mi sono ritrovato a chiedere questo o quello al Padre, secondo la Sua volontà, qualche volta persino ottenendolo, e poi spesso pentendomene amaramente. Oggi rifletto che il Padre fa comunque ciò che è meglio per noi, per la nostra evoluzione, a volte persino esaudendo i nostri desideri, non perché il nostro desiderio sia necessariamente giusto, ma perché da lì possiamo ricavare il giusto insegnamento. Capisco che questi siano pensieri in divenire, non è una risposta, ma invito tutti a riflettere: siamo davvero consapevoli di cosa sia Dio? Abbiamo davvero la sfrontatezza di chiedere qualcosa pensando che Dio non la abbia già valutata? O pensiamo di fargli cambiare idea coi nostri ragionamenti? O forse il chiedere è già un passo verso l’umiltà, almeno ho smesso di pretendere! Non ho la risposta definitiva ancora a queste riflessioni, credo che ognuno debba trovare da sé in se stesso, io, per ora, quanto più riesco a intravedere e intendere qualcosa della logica divina, ancora ben poca cosa sia inteso, più il tempo passa, più mi avvicino all’idea che non desidero che Dio ascolti i miei desideri, ma che io ascolta i Suoi. Credo che la Volontà del Padre sarà sempre migliore della mia e l’unica cosa che chiedo adesso è poter capire e fare la Sua Volontà, quale che sia, che mi piaccia o non mi piaccia.

Uno spirito amico

da Simone

Ehilà, mamma! Sono Simone, tuo figlio che ti parla dal mondo dei morti! (scherza, sorridendo) Ecco cosa ho imparato: i morti si comunicano con i vivi ed i vivi ci credono pure!! (ride ancora). La Sanndy sta morendo pure lei, ma di ridere! Dai, dimmi se non sono lo spirito più spiritoso che hai mai visto?? Allora, su, voglio dire alla mamma che sto bene, che sono sempre suo Simone, che la amo anche da morto e che non dimentico mai le sue cure, il suo abbraccio, il suo amore… ecco, dopo dire le parole d’obbligo che un buon morto deve dire, ti parlo di me. Morire è faticoso, difficile, fa paura ed è terribilmente dolorante per il nostro cuore. Ho vissuto piccole avventure durante il cammino verso la luce, ma non ho mai perso ciò che ho nel mio cuore: mio buon umore! Davvero, Sanndy, anziché spaventarmi, o mettermi a piangere, o pregare (che manco lo facevo da vivo) ho cercato di attraversare il ponte immaginando di essere un eroe di play station: le ombre: attacare, soldati, chi vi comanda è il capitano stellare Simone! Vi ordino attaccare! Oppure: soldati, non avete paura, sono io, il grande capitano Simone che vi protegge! Credo, che per vivere meglio nei momenti di dramma, io scelgo la commedia. Sorridere fa bene all’anima ed il buon umore fa bene durante il buio. Poi sono arrivato ad una baita in quel luogo strano, ma avvertivo che qualcosa di bello mi aspettava lì ed eccolo che sono arrivato nel posto di soccorso dove mi sono fermato lì qualche tempo per poi andare alla Colonia. Devo dirti che ho chiesto di papà Franco, ma nessuno ha saputo dire niente. Credo stia ancora lottando nel ponte e se non torna, vado a cercarlo io. Ora devo andare. Mamma Irene, ti amo davvero tanto, sarò a casa nel tuo giorno di festa.

Simone

da Maria

Che meraviglia, che felicità, che miracolo! Mamma, sono qui piena di luce a mandarti questo messaggio ed infine dirti che sto bene! Madre, quanto grande è il nostro Padre? Perfezione, Amore e, soprattutto, pietà per coloro che hanno peccato e sono usciti redimiti dopo le prove terrene!! Sono arrivata qui triste, consapevole di aver finito la mia giornata terrena. Quanto dolore, mamma Maria Luisa, pensare ai miei cari e credere di non vederli mai più e poi… la speranza. Tutto per me è iniziato come la brina autunnale, che arriva per ricordarci che l’inverno è alle porte, ma questo inverno invece non arriva perché, di colpo, c’è la primavera!! Ho tanto da raccontarti, e così poco tempo per scrivere…sto bene, non ti preoccupare. La nonna mi ha accolto e mi sta spiegando un po’ alla volta sulla vita da queste parti. È strano perché mi sento ancora una bambina che impara pian piano come funziona il mondo. Qui non c’è morte, non c’è malattia, non c’è assenza o dolore perché siamo tutti grati al Creatore che ci ha fatti eterni! Renditi conto, mamma, di attraversare il cammino immaginando il buio eterno ma, ecco l’abbagliare della Luce che non si spegne mai! Nonostante la gioia che ho nel mio cuore, mi mancate infinitamente, ma non c’è disperazione in questa mancanza, ma la dolce certezza che ci riabbracceremmo un giorno, e questa deve essere la forza che deve portarti avanti. Ho vissuto momenti indimenticabili con voi; ho amato e sono stata amata, sono stata desiderata e guarita dai miei dolori tra le tue braccia e queste sono immagini che rimangono nel mio cuore. Ti amo, mamma!!

Maria

da Fratello Arturo

Cari amici la situazione è complessa e lo sarà sempre di più. Non è questa l’ora della pace e della serenità. Questa è l’ora della fatica, della prova, del lavoro. Voi clamate pace! Pace! Ma non troverete la pace. Perché non c’è pace nei vostri cuori. La pace non viene da fuori, dall’assenza dei problemi e dei dolori. La pace viene da dentro, nonostante i problemi e i dolori. Dovete imparare a coltivare la pace in voi stessi, allora la pace si proietterà nel mondo. Quando avrete un atteggiamento più misericordioso verso il prossimo, più indulgente verso chi sbaglia, più perdono per chi vi fa dei torti….Allora, solo allora, troverete la pace in voi e quindi potrete portarla nel mondo. Altrimenti sono solo vuote parole, in cui ci si crede superiori e migliori degli altri e la “colpa” della mancanza di pace quindi è solo loro. Non cadete in questa trappola deresponsabilizzante. Il vero cristiano trova la pace in se stesso trovando Dio dentro di sé, iniziando a entrare in sintonia con Lui, come i primi martiri che affrontarono sereni e in pace, gli scherni e i tormenti nell’arena del circo. O come il profeta Daniele, che sereno e in pace è entrato nella cella col leone, indifferente all’esito materiale perché totalmente in armonia con la volontà del Signore, qualunque essa fosse. La pace, quindi non è l’assenza di dei problemi e delle difficoltà, quella non è vera pace, è calma apparente; la vera pace è accettare e fare la volontà del Signor, non credere che sia Lui a dover accettare la nostra. Ecco, quindi amici, che chiedete pace, avrete grandi opportunità di imparare la pace. Sfruttatele cambiando la vostra attenzione dai problemi a come invece li affrontate e a cosa scatenano in voi, così saprete su cosa dovete lavorare per trovare la pace. Forza, la pace e la serenità sono già lì, a un passo dentro voi stessi che vi aspettano, sappiate e vogliate cercarle davvero con umiltà. Che il Padre vi benedica in questa sublime ricerca.

Fratello Arturo

da King Solomon

 Carissimi, la conoscenza previa del futuro è un dono quando la mettiamo al servizio del bene. Cosa mai è il futuro se non un mescolio di paura, preoccupazioni e angoscia su ciò che ancora non lo è? Ricordiamoci che il Padre ci avvisa e ci chiede di cambiare qualcosa quando non è ancora successo. Cautela, senza premura nel prendere decisioni che affettano il destino delle persone e senza dimenticarci che il Padre tutto sa, tutto comprende e ci conosce nel nostro intimo più profondo. I tempi sono arrivati, ma chi non ha nulla a temere, a nascondere da se stesso e dal mondo, non perirà, ma coloro che dentro non si sono adattati alla conoscenza e profondo cambiamento interiore potrà vedere la vita sbriciolarsi davanti ai loro occhi. Destino è, in fondo, una parola che non esiste perciò calmatevi e pian pian risolveremo ciò che vi impaurisce. Ascoltate il dolce canto del vento che vi sopporta prima di diventare una tempesta. Aprite gli occhi a parole dolci che poi si trasformano in terribile litigio tra loro stesse… non preoccupatevi di come faranno gli altri se voi stessi non siete preoccupati per voi. Rendere la casa pulita e perfetta può ricevere chi la casa sporca ce l’ha, ma anche se voi avrete la casa sporca, come aiutare chi vi cercherà? Siate pronti, sereni, tranquilli e tenete le braccia aperte a coloro che verranno a bussare alla vostra porta, siate pronti ad accoglierli in una casa che li faccia sentirsi sicuri senza paura del futuro. Non dite parole al vento, ma siate chiarii nello spiegare, accoglieteli in letti puliti e condividete con loro il vostro cibo e l’acqua che li farà guarire. Mani in vista, senza scudo, ma con fiducia. L’ora è stata annunciata. Un capitano sicuro e sereno affronta i mari furiosi rasserenando i viandanti, soltanto così potrà vincere la tempesta. Attenti a coloro che non solo non vi ascolteranno come sparleranno e vi accoltelleranno alle vostre spalle. Attenti ai cambiamenti che vi arriveranno ancora prima che suoni la sirena. Tenetevi forte, arriva il Nuovo Mondo per chi persevererà nonostante Tutto.

King Solomon

da Gina/Edoardo

Sono sollevata ora che posso far sapere ai miei che non sono più viva come pensano loro, non sono stata uccisa o altro, ma ho semplicemente deciso di vivere oltre la frontiera del pregiudizio e me ne sono andata col mio amore. So che si dice sulla Terra su come siamo esseri ignobili e contro natura, ma, signori, come ci si vive violentando la nostra anima ogni giorno? Sono figlia di Dio, credete che Lui, nella sua immensa saggezza, abbia creato un figlio deturpato? Sbagliato? Il corpo fisico non è nulla, siamo noi, spiriti, che li indossiamo e li comandiamo, non il contrario!! Sono di essenza maschile da migliaia di secoli, come sentirmi attratto di altre essenze maschili? L’essenza femminile è dolce, lucida, morbida e, come una madre, ti ama a prescindere. Sono scappata di casa, ho scelto la mia felicità a discapito di ciò che pensavano gli altri. Sono stata la persona più felice al mondo! Certo, devo rivedere il mio progetto reincarnatorio e rifare questo tipo di reincarnazione di prova. Aspetterò un bel po’ perché non mi sento pronto. Ho fatto un casino immenso in due famiglie e dovrò ripararlo sempre con un corpo fisico femminile. A pensarci bene, oggi avrei potuto essere libero e vivere il mio amore senza nasconderci mai più. Prossima volta spero di essere pronto.

Gina/Edoardo

da Fratello Damiano

Non siete soli. Non siete mai stati soli e mai lo sarete. Quando non si ottengono i risultati nonostante la disciplina che si applica è necessaria una maniera di interpretarla e, quando non si comprende questo concetto, ci si perde in monologhi inutili e pieni di insoddisfazioni personali e sensi di colpa. Siete reincarnati proprio per questo momento unico nella storia del Pianeta; cambiando dimensione, anche le Colonie cresceranno e da lì provenite portando con sé il senso del dovere e la speranza che il regno di Dio avvenga sulla Terra, ma i vostri limiti non vi portano oltre il disegno psico geografico della sfera in cui vivete. Ci sono cose che non siete preparati a gestire quindi dovrete avere fiducia in noi. È un errore inconsistente credere che si possa salvare il mondo come se si potesse obbligare le persone ad arrivare dove il loro limiti non ci arrivano. Il momento presente è di attesa, dove ognuno deve scegliere la propria strada e con dispiacere vediamo la porta stretta con ben poche persone, mentre la coda che porta al mondo materiale è sempre più lunga. Portare, per forza, queste povere anime, che ansiano i piaceri mondani, verso la porta stretta che parla di lotta e sacrifici, le farebbe felici? Non trovate che sia una forma di violenza obbligare qualcuno a fare ciò che non vuole? Fratelli e Sorelle, noi non siamo responsabili delle scelte altrui, e nemmeno siamo responsabile dei semi perduti lungo la strada…forse non è questo il libero arbitrio? In verità dobbiamo essere duri con noi stessi e preoccuparci della nostra di evoluzione. Avete fato il possibile ma quella anima si scordò delle tue parole e ha scelto i vizi? Pregate per lei con tanta pace nella vostra coscienza e non credere di essere più grande del Maestro! Andate avanti come la formichina operaia che non perde tempo con le foglie che cadono dalla loro schiena mentre camminano; lei non perde tempo con ciò che rimane indietro ma si prende cura di quelli che sono ancora sulla sua spalla. Si compie l’ora della separazione tra le pecore e le capre. Il Signore ha già perso parecchie pecorelle che non sanno scegliere su ciò che è vero o falso e si trovano sempre di più a cercare l’idolo d’oro. Ormai non dovete correre dietro a quelle pecorelle imprudenti, ma continuate e tenere bene le pecorelle rimaste.

Fratello Damiano

da una guida perduta

Silenzio quando qualcuno non vuole darmi retta. Non è facile essere una guida familiare. Non sono alto nella gerarchia spiritica, sono solo uno spirito che ha dovuto prendersi cura di una famiglia che un giorno è stata immensamente ferita da lui. Allora ero soltanto avido per denaro e ho spronato tutta una famiglia a viziarsi nel gioco d’azzardo. Ovviamente che non vincevano niente che una piccola somma per dargli speranza e subito dopo una serie di fallimenti che li hanno distrutti. Il padre si è suicidato, la madre e la figlia si sono prostituite mentre il figlio è stato ucciso in un infimo bar in periferia. Sono passati secoli e persino io sono cambiato in meglio mentre loro continuano a seguire vizi spregevoli. Gli parlo, gli do buoni consigli ma non c’è verso di fargli cambiare strada. Sono stanco, demotivato ma devo comunque esortarli verso la strada di luce, ma sono inutile nella loro vita. Pregate per loro e per me.

Una guida perduta

da una figlia

Non era difficile rimane, avevo accettato ciò che mi era stato dato ma le barriere che esistevano nella mia mente ha deteriorato la mia visione del mondo. Avevo sentito la mamma che mi guardava mentre mi diceva che era impossibile eseguire ciò che le si chiedeva. Dentro me sapevo che mentiva. Da quando i pianeti si sovrappongono uno nell’altro per dare ad una persona ciò che chiede “a pagamento”? Da quando il mestiere di mamma era diventato quello di una fattucchiera? Mi sono avvicinata alla porta per sentire un po’ da vicino quello che diceva. “Signora Paloma, anche io ho perso una figlia e conosco il suo dolore, ma mi creda che ho bisogno di questa cifra per far raggiungere le sue richieste a suo figlio. Mia figlia mi dice cose dell’altro mondo e credo che questo le faccia capire che non sono una frode”. Tutto ciò che diceva mia madre era follia! Non ho mai dato messaggi a lei o notizie del mondo spirituale per un semplice motivo: mia madre non era medium. Non basta perdere un figlio per auto intitolarsi medium. Mia madre mentiva spudoratamente e vedevo nei suoi occhi la avidità che la rendeva indegna di riportare mio nome alle sue clienti. Clienti, si, perché pagavano mia madre per studiare medianità, metafonia, a “comunicarsi” con il mondo occulto e altre cose che non ho il coraggio di raccontare in questo messaggio. Mia madre ormai è assediata da molteplici spiriti che la circondano chiedendo conto delle bugie raccontate a nome loro. Mia madre non sa cosa la aspetta da questa parte, mentre io, sua figlia, ritengo giusto che sia condannata dagli errori che commette usando il nome di Dio Padre. Il mondo cambia, il male può ipnotizzare le menti desiderose di soldi… e quando il gioco inizia, non si può più fermare.

Figlia di una bugiarda

da un bimbo rinnegato

Mi hanno tolto il diritto di amare. Mi hanno tolto la gioia di poter chiamare la santa parola “mamma” che tanto mi auguravo di dirla. Era tutto pronto. Lei aveva accettato e promesso di tenermi quella volta. Ero una esplosione di gioia, finalmente potevo ritornare ed avere la possibilità di amare colui che mi aveva promesso la vita come riparazione di avermela tolta tempi indietro. Ho salutato tutti, piangevo di gioia e non vedevo l’ora di essere un tutt’uno con la mamma, ascoltare i suoi pensieri, sentire il suo amore cantare la ninnananna per me, suo figlio. Nel momento della approssimazione del mio corpo con la mamma ero il bimbo più felice al mondo, le avevo promesso di essere un bravo bambino e mi sarei impegnato ad essere un figlio che si prenderebbe cura di lei un giorno. Il mio cuore si formava, cominciarono a crescere i miei piedini, le manine ed ero una sola preghiera di lode a Dio e alla mia mamma!!! Mentre ero nel suo ventre ho deciso che sarei diventato un medico per salvare tante vite, incluso quella di mamma, dato che dal progetto reincarnatorio, lei, ad una certa età, avrebbe preso una malattia al cuore ed io l’avrei guarita, pensai con orgoglio! Ma un giorno mi sono sentito succhiato da un aspira polvere ed ecco che non c’ero più. Mia mamma non mi ha voluto, tutte le promesse che mi aveva fatto erano bugie!!! Mi ha strappato da lei come se io fosse una brutta malattia che le faceva male!! Forse un giorno la perdonerò, ma non ora, non a breve. Lei ha distrutto i miei sogni e, senza saperlo, forse la sua stessa vita! Che dolore sapere che mia mamma mi ha assassinato…

Un bimbo rinnegato.

da Fernando

Sono ancora un po’ debilitato e mi scuso, chiedo pietà se e mie parole non siano le parole giuste che vorrei mandare a mia moglie Rita. So che la tristezza vive in lei ormai. Credimi, cara, ho fatto di tutto per rimanere insieme a voi, ma la mia presenza sembrava farci stare peggio tutti quanti. C’era sempre silenzio e quando vedevo un po’ di luce nei vostri occhi, ecco, io arrivavo subito, ma…dopo qualche tempo cominciavate a parlare di me e quasi subito l’ambiente peggiorava e stavamo male ancora e ancora… Non riuscivo a sopportare la situazione e girovagavo in posti e luoghi dove mi perdevo nel buio dei miei pensieri depressi. Non so quando iniziai a star bene, forse qualcosa dentro di me si ricordava, lontanamente, di Dio Padre. Non sono un credente, non lo sono mai stato. Le messe, le processioni… tutto apparenze per fammi vedere da tutti come un uomo dabbene. Durante i momenti più difficili per me, che non credevo in vita dopo la morte, cercavo solo te con le tue preghiere che mi portavano serenità, dopo di che l’orribile rinizio nel buio della non accettazione di tutto. Forse sono impazzito ma non ricordo di nulla finché mi sono sentito pregando l’Ave Maria… finalmente il conforto che cercavo io. Con il tempo, sentendo che mi faceva stare sempre meglio, ho cominciato a pregare con l’anima ed ecco un giorno appare davanti a me un angelo!! Mi ha chiesto se fossi stanco. La sua voce sembrava un canto! La pelle non era come la nostra, era translucida e suoi occhi brillavano come la gioia più bella al mondo. Mi ha chiesto se volevo andare via con lui e mi sono nascosto sotto un alberello come i tanti che esistevano lì perché non ero degno di guardare la visione immensa di una felicità impossibile per me! Lui si avvicinò e disse: Fernando, sono qui per te. Vieni con me in un posto dove piangerai solo di gioia? “ma io disse che non ero degno del cielo e lui mi ha risposto che tutti noi siamo degni del cielo e mi prese nelle braccia e volò con me verso il Paradiso. Rita, è un paradiso diverso da come ci raccontano i preti. Il Paradiso è una città dove tutti sorridono, ma vedo dentro loro un rimpianto ma non oso chiedere a nessuno! Ora sono in convalescenza e spero che mi rispondano alle infinite domande che ho nel cuore. Ti voglio bene, tesoro!

Tuo Fernando

da uno spirito amico

L’impotenza amici miei è uno dei sentimenti con cui spesso siamo chiamati a confrontarci. Ci troviamo in situazioni dolorose direttamente o indirettamente, noi, chi amiamo, chi vogliamo bene o con cui abbiamo comunque un rapporto e vorremmo essere utili; vorremmo poter diminuire quel dolore o quella angoscia altrui, eppure, per quanto si dica o si faccia non sembra di cogliere nessun risultato. Ci troviamo a dover assistere come spettatori senza sapere come o cosa fare, letteralmente disarmati e impotenti davanti a situazioni in cui vorremmo poter fare qualcosa. È per tutti una lezione di umiltà e di inesorabilità delle conseguenze del proprio agire. Spesso veramente l’unica cosa da fare è accettare ed aspettare pazienti che la medicina del tempo e dell’esperienza faccia il suo effetto. Se una certa situazione non ha modo di essere cambiata è perché così deve essere, vuol dire che tutti i partecipanti devono ancora terminare di assorbire gli effetti trasformatori dell’esperienza. Come il ferro grezzo nelle mani del fabbro, prima di poter essere modellato deve essere portato alla giusta temperatura, altrimenti non si riuscirà a piegarlo convenientemente, così queste situazioni in cui siamo impotenti sono il fuoco doloroso che rendono malleabile lo spirito e pronto ad adeguarsi agli insegnamenti del Fabbro Divino. È una lezione per il nostro ego, che ci credere capaci di poter fare tutto, è una lezione per la nostra pazienza, che deve imparare ad attendere i tempi del cambiamento dello spirito, nostro e altrui, è una lezione per la nostra fede, che ci fa attendere con speranza e accettazione l’intervento della Provvidenza nei Suoi tempi, che necessariamente non sono i nostri. Amici miei, armiamoci di accettazione e umiltà, facciamo del nostro meglio per risolvere le situazioni complesse nostre e altrui e affidiamo alla saggezza del Padre tutto quello che va oltre il nostro controllo e volontà, certi che Lui, infinitamente meglio di noi, sa come e quando intervenire con la sua misericordia e Provvidenza. Un abbraccio fratelli miei,

uno spirito amico

da Adolfo

Non so da dove iniziare questo messaggio…forse dovrei prima chiederle perdono e solo dopo presentarmi? Sono un marito dei vecchi tempi, dove mia moglie era sagrata a casa e quindi, fuori, frequentavo le case di peccato. Mia moglie Maria era sempre stata un angelo di purezza e candore, mentre io mi giustificavo dicendomi che certi desideri “potevano far vergognare la morale di mia dolce mogliettina”. Ebbene, superficiale e irresponsabile, ho preso “la malattia della vergogna” e lo trasmessa alla mia Maria che è morta poco tempo dopo. I miei figli non si sono mai sognati che gli ho ucciso la madre e mi vergogno così tanto!! ( piange forte) vi prego, figli miei, perdonatemi! Maria non l’ho più vista e non lo voglio nemmeno perché non riuscirei a guardare negli occhi la santa di mia moglie, ma ho deciso di chiedere il vostro perdono, così, magari, io trovo un po’ di pace anche io…

Papà Adolfo

da Massimo

Non so scrivere perché non ho studiato, mi sono fermato in 4 elementare, dovevo lavorare per aiutare mia famiglia nel dopo guerra. Anni difficili che però ricordo con nostalgia… il tavolo era povero, ma i nostri cuori erano pieni d’amore. Non so dove si sia perduta quella felicità, quella gioia di stare insieme… forse quando i soldini entrano nella tasca, la freddezza si installa nel cuore. Sono uscito di casa che avevo 16 anni, volevo anch’io avere una famiglia ed essere bravo come papà, ma le cose cambiarono, Il lavoro c’era per tutti, ma mi sono perso nel delirio delle droghe e lavoravo a malapena. Ma quando mi sono sposato ho smesso di iniettare robe in me. Ricordo gli anni felici che ho avuto con mia famiglia finché, un giorno, stanco della famiglia e pieno di preoccupazione, ho ripreso a farmi di roba… Ero tornato a non avere paura per il futuro e per i miei. Ma non ero un uomo ricco…lavoravo nel magazzino di una azienda e quando il desiderio di  drogarmi con roba più forte. Ho contrabbandato la merce dell’azienda. Sono stato scoperto, ma prima di parlarne con il titolare ho preso l’eroina per darmi più coraggio. Alla fine, era andato bene, il titolare mi ha perdonato e ho continuato la mia vita di sempre. Un giorno, quando facevo il turno di notte, mentre andavo in bagno ho sentito delle urla, ma non erano fatti miei. Dopo quel giorno molti operai iniziarono ad andarsene dicendo che la ditta era maledetta e persino io vedevo delle cose strane, delle voci, avevo allucinazioni ma siccome ero sempre fatto li ignorai. Un giorno è arrivato un prete per esorcizzare il posto, ma non ci ho fatto caso finché lui non mi ha chiamato a voce alta mandandomi via. Mi son messo a ridere con gusto, ma il prete continuava a parlarmi e poi ho capito…ero morto ormai da tanto tempo… Esattamente nel giorno in cui mi sono fatto per rilassarmi un po’ e poter parlare con il titolare della ditta. Infatti, non le ho mai parlato perché sono morto di overdose in quel bagno… Nel mondo spirituale ho sofferto tantissimo per disintossicarmi e finalmente vedo un nuovo ricomincio tramite una reincarnazione dove lotterò contro la tentazione di quel mondo infernale fatto di droghe, ma ho bisogni di qualcuno che mi voglia aiutare in questo senso. Qualcuna di voi mi puoi accettare?

Massimo

da fratello Arturo

Fratelli continuate a chiedere aiuto per le vostre scelte materiali, continuate a chiederci devo fare questo, devo fare quello, è adesso il momento giusto, devo aspettare, devo agire, come devo agire. Tutte domande che è lecito, anche doveroso porre, ma a se stessi, non a noi. Noi non abbiamo il diritto di darvi queste risposte, non è la nostra funzione né sarebbe utile per voi. Lo scopo della reincarnazione è anche affrontare queste situazioni in cui avete la possibilità di esercitare la vostra capacità di giudizio, siete messi a confronto con i vostri interessi materiali e spirituali e dovete risolvere come coniugarli e/o da che parte stare. Se noi vi dessimo le risposte, immaginando che potessimo farlo, saremmo come i professori che durante un compito in classe dettano le risposte agli studenti, facendo così un disservizio agli studenti stessi che non sono così in grado di maturare. Certo, capisco la vostra paura di sbagliare perché gli errori possono avere conseguenze materiali, ed è proprio queste conseguenze che il più delle volte volete evitare rivolgendoci a noi per non imparare a crescere. Abbiate più coraggio, più fiducia in voi stessi, preoccupatevi di più di usare queste scelte come strumenti di crescita spirituale, cambiate la prospettiva con cui osservate i problemi anche più materiali, hanno sempre una lezione che trascende il problema materiale in sé, la vera lezione di un problema materiale è una lezione spirituale. Sono esercizi pratici di attuazione di una legge astratta. Il più delle volte, poi, avete perfettamente chiaro cosa dovreste fare, quale sarebbe “la scelta giusta” , solo che non vi aggrada, vi è difficile accettarla e praticarla perché si scontra contro i vostri interessi materiali o i limiti spirituali, insomma è una scelta “scomoda”, faticosa e cercate quindi o una soluzione miracolosa che non esiste, capace di darvi la botte piena e la moglie ubriaca, o l’alibi per sentirvi giustificati nel non fare ciò che si dovrebbe. Crescere spiritualmente vuol dire anche diventare adulti spiritualmente, non più bambini a cui si deve dire tutto quello che devono fare e non sono responsabili di nulla, ma uomini e donne che in sana coscienza fanno le loro scelte, giuste o sbagliate, se ne assumono la responsabilità, ne affrontano con serietà e serenità le conseguenze e ne traggono preziosi insegnamenti. È ora di crescere fratelli miei, è ora di diventare veramente padroni e artefici del nostro destino , confidando che la misericordia del Padre è infinita e che chi in autentica buona fede sbaglia sforzandosi di fare ciò che è giusto non viene mai abbandonato e avrà sempre la possibilità di rimediare e riprovare; come lo studente che ha difficoltà in una certa materia o in un argomento riceve il sostegno, il rinforzo, le spiegazioni e le ripetizioni di cui ha bisogno fino a quando comprende e impara. Tutti siamo passati e stiamo passando attraverso questo processo, quanto più diamo ascolto alla vocina interiore della coscienza che ci sussurra la scelta corretta quanto più acceleriamo il processo, che, comunque, non sarà privo di errori o mancanze a cui, sempre, nel corso delle reincarnazioni avremo modo di rimediare. Coraggio fratelli.

Fratello Arturo

da un conduttore

Dov’è mio pubblico, i miei telespettatori? Sono ancora in attesa di entrare in onda, ma sono sempre in attesa? Dove sono i produttori? Avete già sentito gli sponsor?? Perché nessuno mi risponde? Ma siete sordi? Adesso dove sono? È sparito subito? Non capisco?? Ma a che ora mandate in onda la puntata?? Ora dove sono? Perché la ruota non gira? ma neanche mio cervello riesce a capire questo vuoto, questo buio?? E voi, volete far in fretta, per piacere? Chi pensate che io sia? Allora me ne vado, non rimango più a lavorare qui, devo prepararmi per San Remo!! Allora, dov’è andata la persona che mi stava parlando?? Oh,my good, sto impazzendo!! Non avete capito che non mi mancano i soldi?? Io me ne vado!!

Entità: Allora! Allora! Mi volete capire? Ma chi c’è?

Stefano: Fratello, io sono Stefano, sono Stefano, gentilmente puoi dirmi il tuo nome?

E: ascoltami io devo iniziare la puntata ma non c’è nessuno, ma dove sono tutti?

S: fratello aiutami a capire, spiegami, chi sei? Dimmi il tuo nome

E: ma tutti mi conoscono, io sono Mike, sicuramente anche lei mi vede sempre, vedo, vedo, dove siamo? Non c’è nessuno! Ma lei sa quanto tempo è che aspetto?

S: sicuramente, capisco che è da tempo che aspetta, per non perdere ulteriore tempo dobbiamo comprendere bene la situazione, per capire esattamente da che parte andare, dobbiamo fare il punto, no?

M: e lei chi è, non è il produttore, non la conosco!

S: no, io non lavoro nell’ambito della televisione

M: ma allora che fa qui eh?

S: diciamo che sono una persona che ha un poco di esperienza nel guidare, nell’indirizzare chi è perso

M: ahahaha, ma sai che sono più di 50 anni che lavoro in questo ambiente, e mi vuol guidare dove? Ma che dice?

S: stiamo parlando di due settori differenti, lei sicuramente è un grande protagonista nel suo settore…

M: oh….

S: indubbiamente, ma in questo altro settore magari non ha avuto modo di approfondire, era così impegnato nel suo, qui siamo in un campo un po’ diverso e allora dobbiamo fare bene il punto della situazione, dove siamo, cosa stiamo facendo, cosa c’è intorno a noi

M: non vede che siamo negli studi, solo che c’è tutto buio!

S: ecco…

M: dobbiamo iniziare la puntata!!!!! Lo sa che io sono puntiglioso, l’ora giusta dobbiamo assolutamente andare in onda

S: sicuramente, anche noi teniamo molto alla puntualità, e quindi è il momento di accendere una lucina per vedere dove siamo

M: ah, meno male

S: è d’accordo con me nell’accendere la luce

M: eh certo, accenda sta luce! Così si inizia!

S: vede che qua c’è una lucina, una spia piccolina lì

M: sì, ma mica fa luce quella, non posso condurre un programma con una lucina, eh mi scusi eh

S: mi ascolti, inizia ad accendere quell’interruttore

M: ma vada lei scusi!

S: è per illuminare il suo ambiente, io sono in un ambiente diverso

M: mah

S: ecco vede si è acceso un riflettore, uno spot. Oh, guardi chi c’è lì… una persona, vede quella persona tutta vestita di bianco, adesso la vede?

M: è una donna, ma venga, venga che dobbiamo iniziare

S: lei è una responsabile che la può condurre in un nuovo tipo di studio

M: non sarà più qui?

S: no, non è più in questo studio perché questo studio è sorpassato, adesso lei può, vista la sua grande esperienza, un programma diverso, nuovo, innovativo, davanti a tante persone però ovviamente questo è un programma d’avanguardia ed è necessaria la sua grande esperienza, bisogna capire come rivolgersi a questo pubblico, diverso, dobbiamo capire bene i loro gusti

M: ma allora fate voi, fate le interviste, cercate di capire cosa vogliono le persone e basta!!!

S: ma abbiamo bisogno della sua esperienza…

M: ma non siete capaci?

S: ma lei ci può aiutare molto, perché non sfruttare tutta la sua esperienza e capacità? Noi conosciamo il nostro pubblico, ma dobbiamo vedere come fare per integrare la sua esperienza col nostro pubblico che è molto diverso rispetto a quello cui lei era abituato. E’ meglio andare con la signora…

M: sono nel posto sbagliato? Non è lo studio di mediaset?

S: no, è uno studio diverso questo, siamo in un ambiente diverso, in un mondo diverso, un mondo completamente diverso, un mondo nuovo, dove c’è tanto da scoprire

M: che cosa vuole?

S: vorremmo aiutarla in questo mondo nuovo

M: vuole un autografo?

S: la ringrazio ma non è questo che mi interessa

M: eh vabbè andiamo, andiamo a vedere questo mondo nuovo

S: ottimo, vada con questa nostra amica che le mostrerà tutto, vada con lei…

M: vabbè….

da Michele

Nunzia, non volevo spaventarti, ma fatti sentire la mia presenza in questo momento in cui ti trovi un po’ in bilico su ciò che dovresti fare. Sei una donna forte e lucida, non ti devi preoccupare così sul qualcosa che ancora non è. Sii più spensierata e cerca di nono portare tutta la famiglia nelle tue spalle, piuttosto lasciali cadere, se necessario. Dai un bacio alla mamma da parte mia. Ti voglio bene.

Papà Michele

da un antico fratello

Sono passati anni luce da quando vi ho lasciati. Non era stato un caso nascere insieme a voi, ma il tempo vi obliò l’anima ed ora nessuno si ricorda di me, “vecchio acido”, “uomo senza cuore”, “cuore di ghiaccio”…sono stato chiamato di epiteti anche peggiori, ma non mi sono mai lasciato andare alla balia delle emozioni squilibrata. Si, squilibrate. Mi avete dato del cattivo perché ho lasciato andare in galera mio figlio Santino ha fatto una brutta cosa ed io non ho mentito per aiutarlo nonostante le sue lacrime. Pensate con me; Hai sbagliato? Rispondi dalle conseguenze! “ah, ma è tuo figlio!” quindi? Dovrei passare a lui il messaggio di che può fare tutto che vuoi perché nasconderò le sue sporcizie?? E poi arriva il “Veccio Acido” perché non permettevo ai nipoti di fare diventare casa nostra un circo? Ebbene, signori…sono morto e nessuno ha pianto per me! A volte riuscivo a sentirle dire: “quel bastardo cattivo sarà sicuramente all’inferno”! ed invece con quale sorpresa mi sono visto un fiume di rose che scorreva dolcemente verso l’infinito. Ho visto voci che mi facevano i complimenti per aver tenuto forte il mio senso del dovere che mi contraddistingueva sin dal medioevo. Si, carissimi, tutti che mi deridevano sono ancora sulla Terra a “educare” i loro figli senza il “vecchio cinico” potesse rompere le scatole, disfacendo il loro modo di insegnare “donando solo amore ai nostri figli” Ed eccovi i vostri figli, la meravigliosa generazione Z. Bravi! ( applaudiva) grazie a voi il mondo sta piegando un cammino di distruzione… siete contenti? Io no!! Ma tanto non mi avresti ascoltato lo stesso. Povera umanità…quando capirete che educare in maniera severa, dando ai vostri discendenti consigli forti di responsabilità, accettazione nelle prove della vita, fiducia in sé stessi e nel Creature. Aprite, Aprite, aprite gli occhi!!

Un antico fratello

da Angela

Ciao, grazie mille per il permesso datomi, Padre. Era da tempo che volevo scrivere questo messaggio per dire a tutte persone chi me leggeranno: credete nella vita oltre il grande silenzio!! Non è nessun tipo di induzione né che qualcuno ha plasmato la vostra mente, è soltanto un fatto. Semplice così! La cosa però si rende ridicola quando tanti vostri cari non vogliono mandarvi un messaggio perché dicono che “tanto mai l’avreste creduto” e qui come si dice? “Il cane che si morde la coda”! voi non credete e quindi loro non vi scrivono. Credo che sarebbe meglio che la medium si sforzasse per accettare messaggi anche di spiriti strani al gruppo per dare loro la possibilità di raccontare la loro vita e, tramite la loro testimonianza, capire meglio cosa succede dopo la morte. E succede tantissime cose, brutte e belle, quindi ti chiedo, dolce medium, di dare la voce a chi urla per farsi sentire e non essere dimenticati dal mondo. Può essere?

T. Angela

per Angela

Angela L. noi non ti abbiamo mai smesso di amarti! Ma i tempi dell’eventuale contatto appartengono soltanto a Dio. Siamo in pace e uniti, guarda te…nemmeno io ci pensavo che tuo padre fosse la mia vita…quando la reincarnazione arriva ci toglie la memoria e dobbiamo riniziare nostra vita da zero: addio amici, amori, lucidità e carattere dato che la personalità si forma d’accordo come funziona il mondo, i suoi codici, leggi e società, ma il carattere rimane e non è difficile percepirla sotto la maschera ingannosa in cui il mondo ci costringe a nasconderci. Sono tempi difficili questi e la tua generosità soffre in mezzo a tanto dolore…Ma non sei da sola, noi ti difenderemo con tutta la nostra forza. Sei preziosa per noi e per chi ti sta accanto poiché la tua luce di bontà va più lontano di dove pensi. Vola e segui sempre la luce che un giorno tornerai da noi.

Mamma e Papà