“Amici miei, sto bene, sono vivo!!! La mia gioia è infinita, quando ero sulla terra pensavo che tutto finisse con la morte e ciò mi lasciava molto triste. Non credevo alle religioni, non credevo nell’aldilà e il pensiero che tutto finiva con la morte mi lasciava triste, deluso. E invece che gioia immensa morire e vedere che tutto continua, io sono ancora io, non mi sono dissolto nel nulla solo il mio corpo, ma quello era vecchio e acciaccato, se ne è andato e per me devo dire è stata una liberazione, sto molto meglio adesso che da vivo, solo quando ero ragazzo sono stato così bene e pieno di gioia e di vita ma quello è durato poco, mentre ora ho l’eternità di fronte a me, un’eternità di gioia, salute, forza. Ah mio Dio, grazie! Grazie! Non ho parole per esprimere la mia felicità. Immaginate la mia sorpresa quando ho aperto gli occhi e mi sono risvegliato con vicino persone piene di luce, brillanti, angeli ma senza ali che mi hanno detto Fausto hai superato tutte le tue ultime prove, ora puoi venire con noi. Fra loro mio nonno, di cui avevo visto solo un’antica fotografia e di cui non ci fossimo mai incontrati sulla terra nutrivo un forte affetto e percepivo il suo immenso amore per me. Ho ancora molte cose da capire qui, non è molto che sono arrivato ma alcune cose già mi sono state spiegate o mi sono tornate in mente. Prima di tutto ho visto, ho capito perché sono arrivato qui, ho vissuto tutta la mia vita praticando di fatto l’amore per il prossimo, in un certo senso inconsapevolmente, mi sembrava giusto, normale, agire così anche senza conoscere la lettera degli insegnamenti, i passaggi del Maestro Gesù che ci dice cosa fare e cosa non fare. Persino senza la fede agivo come se l’avessi, anche senza saperlo. In questo ho scoperto era la prova di questa ultima mia vita. Dimostrare di avere assorbito intimamente le lezioni, di essere diventate parte di me stesso agendo seconda la volontà del Signore anche senza conoscerla coscientemente. Per questo sono nato scontroso verso la religione, per non conoscerla eppure vivendola. Questo non vuol dire che sono stato un santo senza macchia, parliamoci chiaro, no voglio farvi passare certo questa idea. Ho fatto i miei errorini, alcune cose avrei potuto farle meglio, altre ancora ora mi sembra chiarissimo come avrei dovuto agire mentre sulla terra rimanevo sconcertato. Ma nel complesso il bilancio è stato ampiamente positivo, ho superato le mie prove anche senza essere perfetto. Perché lì da voi sulla terra è davvero difficile praticare le cose giuste, qui è molto più semplice, qui non si viene costantemente provati da chi è ancora qualche passo indietro nel cammino evolutivo e cerca di strattonarci verso di lui; le vibrazioni sulla terra sono moto basse e formano una specie di melassa fangosa dentro cui siamo immersi e che si oppone ai nostri tentativi di fare il bene, di agire secondo l’amore per il prossimo risultando quindi molto più facile arrendersi all’immobilità, alla materialità anziché faticare e sforarsi per elevarsi. E quindi che gioia, che liberazione, come tutto diventa più lieve quando finalmente siamo al di fuori di quella fanghiglia materialista. Adesso permettetemi una piccola parentesi personale, Sonia, Giovanna, ormai avrete capito leggendo che sto decisamente bene, vi seguo sempre che posso, magari non sono lì tutto il tempo, costantemente ma so bene cosa accade nelle vostre vite e questo mi sento di dirvi, voi avete un certo discernimento, sapete cogliere il senso, lo spirito delle leggi di Dio, non soffermatevi inutilmente su inutili cavilli e dettagli come avvocati accaniti. Cogliete l’essenza e in base ad essa agite. Chi cerca il cavillo per non praticare lo spirito della legge cerca solo un alibi per giustificare le sue colpe e Dio non si lascia ingannare. Vi amo molto, proseguite con fiducia nelle vostre vite e un giorno ci riabbracceremo. Con immenso amore e gioia,
Fausto/Faustino”