a Giuseppe

Ciao Sanndy, dì alla mamma che sto bene. E’ da un po’ che abito nella colonia Campagna d’oro” e sono molto felice. Qui ci sono persone che hanno i miei stessi interessi e ho trovato parecchi amici che abitavano in Italia. Tutti morti di incidenti, ma non colpevoli di “suicidio”, diciamo così. So che non mi hai mai dimenticato ma nemmeno io mi dimentico di te, mamma. Sei tutto per me e non sai il quanto sono fiero di essere tuo figlio. Non piangere nel giorno della mamma perché per me, tutti i giorni sono dedicati a te! Ti ringrazio di avermi accettato di ricevermi anche sapendo dalla possibilità che io tornassi prima a casa. Ti sono grato per le parole, le preghiere, e tutte le cose belle che dedichi a me. Sono e sarò sempre tuo figlio, nonostante sentirti che ti manca un pezzo ecco, diciamo che quel “pezzo” che ti manca è lontano ma più vicino di come immagini. Non te la prendere con papà, anche lui ha i suoi bei problemi. La vita è difficile ma se la affrontiamo con la certezza dell’amore di Dio e della eternità che ci aspetta, tutto diventa più semplice.

Giuseppe Menduini

da Davide

Davide C vuole mandare un messaggio a Maria, sua madre. E’ un ragazzo alto, carnagione bianchissima, capelli ed occhi scuri. Dì alla madre di stare serena che riuscirà ad avere il finanziamento che sogna. E dice che se lei avrà la certezza che verrà aiutata, così sarà. Ma che non demorda nello impegno di seguire la strada della onestà e della giustizia. Tanti cercheranno di sminuire i suoi sogni, ma lei ci riuscirà perché ha i meriti richiesti dalla luce. Davide chiede di dire ai suoi fratelli che non si sente solo, è spesso da loro e che le piace vederli felice. Sta bene, ma vorrebbe più fede da voi. La speranza non deve mai mancare. Prima passeranno un periodo difficile, ma dopo arriverà la felicità.

da Marianna

Ciao mamma, sono Marianna e voglio dirti un paio di cose: non pensare che vi vedo ogni giorno, a me non è possibile ma sono da te spesso in pensiero. Non tenerti troppo legate alle mie cose, buttale via o donale a qualcuno. E’ vero che sulla Terra ero molto attaccata alle mie cose, ero gelosa proprio, ma adesso non mi interessano più! Che ne farei di tutte quelle cianfrusaglie? Mica me le posso indossare qui! Butta via anche il telefonino o butta pure quello, vedi tu! Non sono in quelle cose, mamma! Sono in te, con te, attorno a te. I nostri cuori si toccano in concomitanze e rimarranno legati così per l’eternità! Mi chiedi dove sono…sono con te, ne dubiti? Ero io quando hai trovato il pasticcino a forma di cuore ed ero sempre io la brezza calda che ti ha accarezzato il viso. Non sono triste, sono felice e voglio che lo sia anche tu. La Sanndy mi chiede di raccontarti il perché sono raggiante allora te lo dico: ho ritrovato il mio amore. Era da tanto che non eravamo insieme perché dediti a seguire strade diverse di evoluzione personale ma ora lui ed io possiamo stare insieme. Si chiama Alonso [Alfonso?] e sono sicura che ti piacerà quando arriverai. Oh, mamma son così felice! Credimi che il paradiso è essere con colui che ami e che ti completa. Non vedo l’ora che ritorni a casa, ho talmente tanto da raccontarti! Ti abbraccio con affetto, a te ed a papà. Lui non ha perso la sua bambina, sono qui e vi amo tantissimo!

Marianna

da Giuseppe

Sono qui per fare sapere a mia mamma che sto bene. Lei crede che io non voglio far sapere di me ma non è così facile avere il permesso non solo perché siamo in tanti ma soprattutto perché le madri non sono pronte per ricevere ed accettare i messaggi che il loro figlio li manda. Non tutti siamo in una colonia, ma tanti di noi vivono nelle città periferiche che accolgono tanti giovani che vogliono solo divertirsi senza sentirci sotto dittature che ci obbligano a fare ciò che dicono oro. Non siamo cattivi, siamo giovani che partiti presto dalla Terra, vogliamo vivere qualche tempo in spensieratezza. Mia madre, Patrizia H. è in gamba, mi conosce e sa che sono festaiolo mi piace stare in compagnia. Dove abito io siamo in 6 in una casetta piccola ma più delle volte andiamo in giro a conoscere tanti posti ed imparare come vivere in questo mondo così strano ma così meraviglioso. Per ora non mi va di diventare adulto di colpo, non ci interessa proprio, ma. Senti, dici alla Tina che non so dove ha messo la sua collana ma che sia chiaro che non faccio schiavetto suo e che lei sia un po’ più ordinata con le sue cose. Enzo invece mi chiede se la tipa che lo fila può fare un viaggetto con lui..E’ raga, non sonno diventato santo perché ho perso mio corpo carnale, sono sempre io, Giuseppe, pazzo e incasinato come voi. Mi piacerebbe avervi qui con noi ma capisco che siamo separati per un bel po’ di tempo, perciò, seguo la mia strada. Mamma, non essere troppo critica con te stessa! Non tutto avresti potuto risolvere, ma solo quello che potevi naturalmente cambiare ma la mia morte è da reputare soltanto a me, a non aver voluto vedere ciò che avevo davanti, ma pazienza, è andata così stavolta e so che avrò comunque la possibilità di rimettermi in careggiata. Dì a Luisa che mi manca da morire e dì a papà che non ce l’ho con la sua nuova vita, solo che non penso sia bello ma ognuno di noi è responsabile solo di noi stessi. Chiede ai ragazzi di non pensare troppo a me, non mi importa cosa hanno fatto delle mie cose, va bene così. Manca poco al giorno della mamma. Sarò con te di sicuro.

Tuo Giuseppe

da Giuseppe

No, non sono un giovincello anche se non sono vecchissimo, eh? Voglio portare questo messaggio alla mia madre che chiede spesso di me. Mio nome è Giuseppe e nel momento più bello della mia vita sono stato obbligato a tornare a casa. Dico obbligato perché ero felice; avevo una famiglia e un lavoro appagante. Stavo bene con i soldi e mi sentivo un grande. Ma Dio sa cosa meritiamo ognuno di noi ed ovviamente dovevo lasciare tutto quanto. Non è stato facile. Mi sono arrabbiato, ho cercato di ritornare nel mio corpo esanime, volevo ritornare alla mia vita ma non era più possibile. Ho passato un bel po’ di tempo senza accettare la mia morte ma da quando tu hai cominciato ad interessarti dalla vita spirituale qualcosa è cambiato in me. Il dio denaro che mi illuminava la vita non era niente paragonato alla forza colma d’amore che ho iniziato a conoscere. Il senso di gioia, di immensitudine, di pace e di felicità che mi riempiva l’essere diventava sempre più forte durante le messe di domenica con fratello Ambrogio. So che tante cose ti lasciano scettica ma non sono qui a fare proselitismo, non me comunque e so che non ti risulterebbe plausibile. Voglio mandare tanto amore a tutti, soprattutto a Michelle che non è più stata la figlia gioiosa che conoscevo. Devo andare, ti lascio il mio amore e sappi che Gloria sta bene, non ti preoccupare.

Giuseppe

da Julia

Mamma, avrei voluto che il dolore che provi fosse dato a me. So il quanto ti ha cambiato il mio trapasso e quanto dolore hai ancora nel cuore. Avrei voluto stringerti forte e dirti che andrà tutto bene, ma lo dico in questo messaggio. Sei forte. Supererai anche questo ostacolo e rimarrai sulla Terra ancora qualche anno ma sappi che ti avrei voluto accanto a me. Meno male che siamo eterni e ti aspetterò con amore e senza ansia. Non voglio che ti preoccupi di nulla. Mi sentirai accanto a te, ma sono lì solo per farti stare serena. Ti rispondo alle domande che mi fai sempre: no, non ho sofferto durante il trapasso; i dolori fisici purtroppo c’erano perché la malattia schiacciava il fisico ma nel momento della morte mi hanno allontanata dal corpo che si spegneva e non ho sofferto nulla. Si, anche io abito in una Colonia e ti dico che è un posto carino. Ho un sacco di amici ed ora mi alleno sempre più spesso. Sappi che ora pure ci lavoro perché rendersi utile nella comunità è un dovere cristiano. Ora voglio solo che ti riposi perché hai bisogno. Il mio messaggio è solo per farti sapere che ci sono e che ti amo tanto. La morte non toglie l’amore che proviamo, casomai lo ingrandisce perché possiamo amare con tutta la nostra anima, indipendente dai canoni fisici e dalla dimenticanza della memoria ancestrale. Salutami tutti, ma tu sai chi sono le persone che vorrei arrivasse questo messaggio di amore.

Tua figlia Julia

da Erick

Mia mamma ha bisogno di sapere perché non sono rimasto con lei e sono qui per diglielo se lei può consegnare questo messaggio per favore. Sono nato in Italia e amavo molto la mia famiglia, ero un bambino felice ma poi mi sono ammalato e i ricordi che ho di quei momenti sono pochi. Ricordo il pianto di mio papà, le sue grida, ed anche la paura di mamma che mi chiamava chiedendo che mi svegliassi. Mamma, ci ho provato ma ero stanco, avevo sonno; volevo dirti che ti ascoltavo e che non sentivo dolore. Ero triste perché piangevi, mamma. Più passava il tempo più mi sono accorto che non riuscivo più a parlare ma non ho paura. Il mio angioletto era accanto a me che mi accarezzava i capelli e mi diceva di stare sereno che dopo un po’ sarei stato meglio. Poi non ricordo più nulla. I primi giorni ho passato dormendo perché ero stanco poi mi sono svegliato e volevo te ma non c’eri. Piangevo tanto perché volevo tornare a casa. Poi una sera sei stata portata da me e ci abbracciammo forte, forte. Tu volevi rimanere con me ma non potevi lasciare mia sorella che era tanto triste perché non c’ero più. Mi hai raccontato che papà era arrabbiato con Dio e ce l’aveva con qualcuno perché sono morto. Mamma, nessuno ha colpa di nulla. Mio angioletto mi ha spiegato che il mio compito sulla Terra era finito. Tramite il dolore della mia perdita avete iniziato un percorso che vi porterà tutte le risposte. Sono sempre con voi. Dì a papà che non sono arrabbiato con lui, non è stata colpa sua, doveva succedere e basta. Mamma, sono io che vi porto i messaggi a te e a mia sorella. Ero con lei quando è stata male e una volta ogni tanto lei viene a trovarmi. E’ cresciuta lei, ma io sono ancora un bambino! Voglio crescere ma mi han detto che non mi avresti riconosciuto e volevo chiederti se posso crescere e se mi vorrai bene lo stesso. Non voglio che sei triste mamma Maria. Voglio che sia felice come me. Dì alla maestra che sono felice e non deve soffrire per me. Ora devo andare. Dì a papà che lo amo tanto ed anche a te e mia sorella.

Erick

da Marco

Mamma, sono tornato a casa da qualche anno ma vedo che il tuo dolore è ancora immenso e questo mi fa male. Mi fa male perché pensi che non ci sono più. Mi fa male perché sto bene e sono pure contento di essere qua. Era arrivata la mia ora, e se non fosse successo come lo sai bene anche tu, sarebbe successo in un’altra maniera. Ci sono i colpevoli ma non tocca a te arrestarli. Fidati di Dio, mamma! Lui è giustizia e sa bene cosa fare. Capisco che non posso chiedere di essere gioiosa ma che tu avessi la certezza che io sono nella luce. Se qualcuno mi avessi detto che esisteva una vita diversa da come la conoscevo ma tanto vera quanto questa, io non ci avrei creduto. Forse ciò che ho da dirti ora non avrà un senso ma più avanti lo capirai. Lascia perdere tutto questo, vai avanti per la tua strada. Vivi e perdona, mamma Maria! In quel momento l’unico sbagliato ero io. Nulla ci succede senza il voler divino, ricordatelo bene. Non accettare la volontà di Dio è disconoscerLo quindi affidati a Lui e vedrai che la pace colmerà il tuo cuore. Tu mi chiedi spesso dove sono io e cosa potrei rispondere se non nel tuo cuore? Ma ho una vita “normale” anche se in Italia ti diranno che sei matta nel solo pensare. Vivo, mà. Ho degli amici e mi sento bene insieme a loro. Sono cambiato un po’, ora tante cose di cui ero appassionato si sono perse insieme al fisico. Oserei dire che sono maturato. Attraversare la Soglia non è uno scherzo. All’inizio mi sembrava fosse un incubo, non volevo rimanere qui e dentro me ero pieno di dubbi e di paura. Non ero un angioletto, ci mancherebbe e non ero nemmeno un santo ed avevo paura del Giudizio di Dio. E sai cosa ho scoperto, mamma? Che vogliamo capire Dio come se fosse un umano come noi, pieno di difetti e dotato di poca giustizia…e come ci sbagliamo perché Lui è amore, è pace, è gioia, è conforto, è vita, è perdono e felicità eterna. Non esiste un giudizio, ma il resoconto di ciò che hai fatto ed una consapevolezza dei tuoi sbagli che ti può scacciare l’anima. Ma il Signore non ci punta il dito; ci fa cogliere esattamente ciò che abbiamo seminato. So che a volte pensi che non ti amo perché non mi faccio sentire tutti i giorni, ma anche io ho i miei impegni. Si sbaglia chi crede che qui non si lavori! Tutti noi lavoriamo e puntiamo nella nostra evoluzione spirituale ma quando posso stare con te, arrivo subito. Salutami i ragazzi, dì a papà che lo capisco ma che è vero quello che dice la mamma: la vita continua. La nostalgia è immensa, ma la certezza che ci rivedremo prima o poi mi fa aspettare il vostro arrivo con la fiducia di chi ama e crede in Dio. Mi raccomando, mamma: VIVI!

Tuo figlio, Marco

da Salvatore (Salvo)

Cara mamma Antonella, ma quanto mi hai fatto sorridere…la tua gioia nell’avere le mie notizie mi ha dato la certezza che tu sai che sto bene. Ora ti voglio parlare in modo che non rimangano dei dubbi da parte tua: mamma, non devi pensare che la morte ti porterà a me. Ti porterà a me il tuo atteggiamento davanti questo immenso dolore di perdere un figlio. Voglio che tu combatta la tua malattia con la stessa forza che lotti per trovare me. Sulla Terra siamo su una via pazza dove il richiamo all’ordine è visto con disgusto dai più. E che cos’è il mondo senza la presenza della Luce? Non è nulla! Il mondo ha bisogno di persone di fede come te, il mondo ha bisogno di chi testimonia la verità del mondo spirituale anche se sembra una cosa piccola è proprio questo che cambierà il mondo. Devi vivere! Per dimostrare alle mamme che piangono che non sono sole, ci siamo noi che li amiamo anche se non ci vedono. La brezza che soffia leggera quando pensate a noi è uno dei segni della nostra presenza. Siamo la sensazione di pace che provate durante un respiro; siamo i cuori che li trovi ovunque. Ma non siamo dolore. Non siamo tristezza. Non siamo buio. La Madonna ha sofferto tantissimo quando ha perso suo figlio, ma è andata avanti, seguendo i discepoli ed aiutando a chiunque la cercasse perché lei amava e sapeva che Dio non uccide nessuno ma li tiene con sé finche non sarà il momento del rincontro nel cielo. Ti amo, mamma. Andrà tutto bene.

Tuo figlio Salvatore ( Salvo)

da Carlo

Mamma, sono qui ma non farti venire un colpo, eh? È da un po’ che attendo il permesso per mandarti un messaggio e ringrazio Dio per avermi concesso questa grazia. Sto bene, come dici tu sono nella Luce. Non posso dirti che ho fatto i salti di gioia nel tornare a casa. Penso che nessuno lo faccia perché i nostri affetti sono laggiù e crediamo di non vivere senza di loro. Pia illusione, mamma. Dai mille affetti che lasciamo giù ne troviamo duemila quassù. Persone molto amate da noi che si sono reincarnate prima e dopo di noi. Persone che ci mancavano anche senza renderci conto! E quale grande è l’amore quando la memoria torna e ci ricordiamo di loro! Vedi, piango ancora di gioia, di amore a Dio, alla vita che continua ed all’amore che non muore mai. Ma mi manchi e non poteva essere diversamente. Il nostro amore è così da secoli e tante volte abbiamo vissuto questa perdita, più delle volte, senza accettare il dolore. Ma questa vita è la tua chiave di svolta, mi ami, ti manco tantissimo, ma accetti la volontà del Padre senza perdere la tua fede. Sono fiero di te. Ricordati che i miei baci sono ancora tuoi e ti prometto che sarò da te ad ogni compleanno mio. Voglio la tua felicità, mamma Silvia! Voglio che tu torni a sorridere al mare mentre il sole ti scalda il viso. Salutami tutti e dì loro che ora so cosa sia la gioia. Ti amo tanto.

Carlo.

da Donato( Osvaldo)

Lascia pure che le tue mani vadano da sole. Non preoccuparti se il messaggio arriva oppure no. Non pensarci. Non devi perché non sei tu a decidere chi o cosa parlare. Allontanati da te e lasci che siano gli spiriti a parlare. Non badare alle critiche, non essere vanitosa al punto di mettere a repentaglio tutto il lavoro del Padre pur di fare arrivare messaggi ai membri per forza. O pensi che non sappiamo noi se il messaggio arriva oppure no? Se quello spirito è pronto oppure no. Lasciati andare e lascia a noi il lavoro spirituale. Ora deve scrivere uno spirito che si chiama Osvaldo. Si, proprio questo il suo nome. Ora lascia che lui racconti la sua storia. Tu devi solo prendere nota. [Fratello Ambrogio]

Grazie, fratello ma penso che lui dica così per amore agli altri. La mia storia non è migliore o peggiore di nessuna, direi anzi che sia un cliché perché succede troppo. Non sono indifferente al mondo spirituale, meglio dire che quando ero incarnato a me era indifferente se c’era o no una vita nell’oltre. Appunto, chi se ne fregava? La vita è già così difficile da vivere, c’è cosi tanto dolore da sopportare che se dobbiamo seguire un codice di etica sulla Terra non viviamo più! Come voi sono caduto nella trappola dell’amore, ho fatto un sacco di stupidate perché l’amavo come un ladro dato che lei apparteneva ad un altro. Ma non mi importava. Poi è rimasta incinta e tutto a iniziato a crollare. Il papà ero io, come avete già indovinato ma lui, il marito, ha preso possesso di mio figlio, ha voluto farsi da padre a colui che era MIO! E, la cosa peggiore, è che lei si innamorò di lui e mi voleva lasciare. Non ci sto! Ma scherzi??? Che cavolo stai facendo, il figlio è mio!! Ma lei non mi ascoltò e si è chiusa con il marito nel loro mondo schifoso e mi han lasciato di fuori. Non ho accettato e lei, prima o poi, avrebbe imparato. Sono andato da una fattucchiera e le ho detto che volevo distruggere l’intera famiglia perché la rivolevo insieme a mio figlio. Quindi se il marito si allontanasse avrei potuto riaverla. Fior di quattrini ho dato a questa maga. Soldi e più soldi mentre la famiglia continuava insieme e felice. Finché un giorno il bambino si ammalò senza nessun motivo. Con il cuore in gola ho saputo che il bambino stava malissimo e nessun medico riusciva a trovare la causa. In una giornata invernale il mio bambino morì. E l’inferno è calato sulla casa di quella famiglia. Si sono lasciati come volevo io ma lei non è tornata da me. Si è lasciata cadere dal quinto piano e se ne andò, forse alla ricerca di nostro figlio. Il dolore mi ha colpito ovunque. Doleva ogni parte di me e non sapevo se morivo o se ero già negli inferi. Ho perso il filo della ragione e sono passati svariati anni finché sono morto anche io ma non ero già con la testa da tanto. Ho pochi ricordi di quel periodo,  vedevo spesso un bambino che mi puntava il dito, lei che mi odiava e cercava di portarmi con sé nella sua follia. Ho avuto ciò che meritavo. Non puoi fare le cose sbagliate ed essere felice. Non puoi toccare il libero arbitrio degli altri senza trovarne ripercussione nel tuo. Sono arrivato alla conclusione che l’errore fu di non aver accettato la fine del nostro rapporto ed il frutto di quel adulterio doveva, nella mia insensatezza essere al posto del marito ma non avevo fatto nulla per meritare questa gioia. Accettate le scelte altrui. Non dovete prendere decisioni al posto dell’altro e non cercate di interferire nella vita di nessuno. Ho pagato caro la mia pretesa, il mio orgoglio e la mia passione insana nel voler ciò che non era lecito avere e come diceva Paolo, “io tutto posso, ma non tutto mi conviene”. Non sono felice, e forse non lo sarò mai finché non mi sdebito con il karma che mi son creato. E sono sicuro che se avessi creduto in Dio più di quella maga che ho pagato per rovinare una famiglia, oggi avrei potuto essere felice. Non posso più continuare, rivivere quei momenti mi ha svuotato. Aprendete dalla mia follia. Addio

Donato.(Osvaldo)

da un nonno

Sono Francesco, nonno di Maria S. sono arrivato solo adesso perché il cammino fino a qui è stato lungo…ho capito svariate cose da quando sono stato portato via e quello che la mia vita indicava è proprio quello che ho trovato qui. Non so quali siano le prerogative degli altri e non so esattamente come funzionano le strade indicate da quelle dovute ma posso dirti che una come l’altra ti porta dove devi arrivare. Mi chiedi se sono duro così e se questo messaggio è per mia nipote e per gli altri. Per entrambi. Fare parte di una congregazione, chiunque essa sia, non fa di voi una persona migliore a priori. Dipendendo da quello che il membro pratica nella vita usando l’intendimento da quello che prega la comunità cui frequenta, allora sì, si può dire se sta diventando una persona migliore. Maria, cara… le persone non sono brave solo perché si dicono spiritisti. Stai attenta a chi doni le tue perle. Stai attenta al lupo travestito di agnello che cerca solo cibarsi nel giorno di Pasqua. Quello che ti dico: se la persona è brava davvero si vede tramite le sue opere, i suoi esempi. Si può amare con un cuore dove l’odio sgorga a fiume? Si può dire spiritista colui che minaccia, che offende, che denigra o semina la discordia? Rifletti, nipote mia! Il cielo non toccherà la Terra per questa volta perché la Terra si allontana sempre di più, scende sempre di più! Son tempi bui questi e non ci si può fidare di chiunque. So che sei una donna in gamba, che sei furba e capace di prenderti cura di te stessa, ma è anche vero che il tuo cuore, generoso da sempre, si fida di tutti che si dicono spiritista. E non è così che funziona il mondo. Questo vale per tutte le altre religioni, ossia il vecchio detto che “la tunica non fa il monaco”. Ecco, tuo vecchio nonno si è messo a filosofare…ti voglio bene, Maria e non voglio che tu soffra.

Ti voglio bene. Nonno.