da uno spirito sofferente

A volte mi arrabbio quando leggo questi messaggi sdolcinati in cui dicono sempre: sono in pace, sono nella luce, sono di qua, sono di là e bla bla bla… Perché non volete dire alla gente che la più grande maggioranza non vive in questi posti? Che se ci va bene dobbiamo vivere obbedendo leggi e ordini e disciplina, e scuole… Perché non dicono che se vuoi andare nella “luce” devi vivere con la bocca chiusa ed il buio nell’anima?? E quando ti stufi di essere comandato e scappi per essere libero, diventi schiavo di qualcun altro? Che devi obbedire oppure ti picchiano, ti sputtano addosso e se vuoi sopravvivere devi vivere nascosto?? Perché non raccontano che vivere liberi, solo sulla Terra e così mi nascondo, vivo seppellito in un mondo orribile, dove non puoi fare ciò che vuoi e così scappo, sempre che posso, a casa mia sulla Terra. Preferisco mille volte essere lì e fare ciò che voglio: bere, fumare, farmi di coca ed essere felice.

Sanndy: non capisco perché sei qui a mandare un messaggio del genere dato che sei “così felice”…

Sono felice, ma preoccupato con mio figlio Michele che sta seguendo i miei stessi passi, se va avanti così, morirà presto pure lui.

Sanndy: si, ma siccome adesso sei felice puoi farlo felice insieme a te,no?

Lo spirito rimane in silenzio, così insisto ancora un po’: vai, trascinalo nella tua vita di vizio e libertà….

Ma che razza di medium sei che vuoi portare mio figlio nella miseria in cui vivo? Non capisce che sono schiavo lo stesso? I vizi mi comandano a bacchetta e non riesco a farne nulla? Che devo lottare con altri tossici per avere un po’ di soddisfazione fisica?

Fratello Ambrogio: figlio mio, ti stai addentrando in un paradosso di cui non potrai più uscire. Dove ti hanno fatto fare cose contro la tua volontà?

Spirito: in un posto pieno di voi!!!!!! Sembravo di essere tornato militare!

F.A: quindi sei un disertore?

Spirito: Non sono un disertore, mi sono ripreso la mia vita!!

F.A: Sei felice adesso?

Spirito: Si!!!!! e poi si mette a piangere.

F.A lo abbraccia e lo porta con sé. Spero che questo poveraccio rimanga e non scappi più della Colonia

da mamma Giò

Il Signore mi ha dato il permesso per essere qui e mandarti un messaggio. Figlia, non è una vita di sofferenza che ci trasforma in santi, ma una vita di accettazione a qualsiasi cosa ci succeda nel mondo. Ci tengo tantissimo a farti sapere che sono in pace. Ho sopportato tanta ingiustizia, ingiuria e tradimenti che preferisco non ricordarmi, ma ho vinto perché avevo e ho tanta fede in Dio e Lui non mi ha MAI delusa. Luisella, so che anche la tua vita non è tutto rose e fiore; so l’amarezza che hai nel cuore, sogni non realizzati e tanto pentimento per alcune scelte che hai fatto e ti hanno portato ad una situazione sgradevole. Ecco, non sentirti in colpa, eri una bambina che, senza la giusta conoscenza, hai deciso con gli occhi chiusi di sapienza. Le prove che ci possono bocciare o promuovere succede solo quando abbiamo la piena conoscenza del mondo spirituale o dei consigli di Gesù; ora tu hai questa consapevolezza, usala scegliendo con il cuore e con la mente, sempre pregando Iddio che ti apra gli occhi e ti mostri il cammino giusto. Quante volte ti sei chiesta dov’ero, se ero nella luce o perché non ti mandavo un messaggio che ti riscaldasse il cuore… amore mio, appena aperti gli occhi mi sono trovata in un mondo dove la gioia è infinita, dove gli angeli cantano infiniti inni al Padre durante il calare del sole. Descrivere questo ambiente è difficile per la scarsa conoscenza di parole che vi mancano per descrivere l’indescrivibile… Dove sono i colori sono come stelle su ogni dipinto nel cielo, i cristalli sono ovunque, il paesaggio è così incantevole che posso solo paragonarla ad un regno incantato!! Qui ho trovato persone che amo da sempre ed è bellissimo quando succede questo tipo di incontro perché ben sappiamo della difficoltà di riuscirci ad arrivare fin qui. Ora sii serena, tua mamma è davvero in pace.

Mamma Giò

da Franco

Mi ricordo il rumore di macchine, il vento forte e una lunga scivolata che sapeva di bruciato, poi il buio. Per me non è stato un risveglio facile, così come non ho trovato né paradiso né l’inferno, solo una lunga distesa bianca che non c’era niente. Né nessuno. Pensavo di aver battuto forte la testa al punto di aver un cervello che non riusciva a codificare ciò che vedevano i miei occhi. Non avevo paura, dolore, ne tristezza in mezzo a quel vuoto. Ho dato uno sguardo in giro, ma quel vuoto era ovunque e non aveva nessuna via d’uscita. Ero confuso, perplesso e mi sentivo la propria solitudine. Mi sono ricordato del mio cellulare e ho chiamato casa, ma nessuno mi rispondeva, né i miei genitori, fratelli o amici e questo mi turbava sempre di più! Alla fine, mi sono rassegnato a rimanere lì finché qualcuno si ricordasse di me. Il tempo passò, sentivo fame, sete, sapevo di aver girovagato in preda alle allucinazioni, ma nulla. Ormai non sapevo da quanto tempo ero lì e non sapevo più chi fossi finché un giorno pensai se ero morto e non sapevo. Non credevo in nulla e mi sentivo ridicolo pregare per uno che non era che una invenzione della Chiesa!  Così feci silenzio nella mente e poco a poco le memorie, nuove e antiche pian piano mi svegliavano dal limbo e da lì ho capito la mia punizione… cuore freddo, mai coltivato la vera amicizia. Gli altri mi servivano, ma nessuno era degno di restare assieme a me. Mia moglie era una donna che, all’inizio mi amò con tutta sé stessa ma i miei tradimenti e un affetto mai ricambiato, la allontanò da me. I figli erano per me solo un obbligo per portare avanti il nome della famiglia e comunque non mi interessavano. Certo, ero bravo a fingere che quei fastidiosi monelli fossero qualcosa per me, ma erano meno che zero! Un piacere solo avevo: prendere la mia moto e salire le montagne per apprezzare, nei loro colmi, come ero superiore a quella gente così limitata nella mente!!! Poi una scivolata fatale ed eccomi qui, dove i miei desideri mi hanno portato… pregate per me, forse qualcuno, un giorno, avrà pietà di me e mi porterà via da questa tomba desertica che io stesso ho creato nel mio cuore.

Franco

da Melissa

Mamma Samanta, quanto è vero che questo mondo è una valle di lacrime, ma è anche vero che il Padre non ci lascia mai sole! Quando mi sono affidata a te, avevo tanta paura che tu mi rifiutassi. Sapevo della vostra situazione economica e mi rattristava per tutte le spese che avreste dovuto sostenere per mantenermi in vita. Credimi, mamma, volevo lasciarmi andare, ma le preghiere mi inondavano di luce ed il tuo pianto e quello di papà mi davano ancora più energia per lottare e vivere assieme a noi. Non ho fallito, il mio obbiettivo era restare dentro te il più possibile per poter revitalizzare il mio perispirito seriamente danneggiato nelle ultime reincarnazioni.  Ci sono andata oltre! Il vostro amore mi dava la forza di cambiare! Ho conosciuto la tua voce, mamma, e la tua carezza mentre toccavi il mio viso e mi guardavi con gli occhi di luce che sapeva di Alba… e la voce di papà era più forte della tua e pure lui mi ha amato. Sappiate che Fatima non era poi tanto gelosa dato che pregava per me ogni sera. Lei temeva amarmi e perdermi per sempre. I bambini sono portatori di anime adulte e capisce molte cosa che noi non immaginiamo. Sto crescendo. Ora direi di avere sui 13/15 anni e somiglio tanto a voi. Ho voluto così! Non siete da soli, io mi prenderò cura di voi, così come vi siete presi cura di me. Papà, farai successo, abbi pure questa certezza. Vi amo!

Melissa

da Rocchina

Ciao cara, sono qui attendendo la tua richiesta fatta a fratello Ambrogio. Ormai sai che io ti ho dato la vita, ma non ero in condizione di tenerti, ma non volevo abbandonarti e così ti ho affidato a mia sorella. Sentivo i tuoi pianti e piangevo anch’io, nascosta nei miei disperati sentieri di non poterti raccontare la verità. Forse non lo sai, ma ho affrontato parecchie volte tua madrina, le ho pure dato uno schiaffo, ma non ho osato fare altro perché fui minacciata che avrebbero raccontato a tutti la vera storia. Ti prego, se mi ami, lascia il passato rimanere dov’è perché sono stanca di soffrire. Sappi che ti ho amata da quando ti ho sentita muoversi nella mia pancia. Sei frutto di un amore proibito, impossibile di essere vissuto sulla Terra. Ora preferisco che sappi che ti amo tanto e che prima o poi ci reincontreremo, ma non rinfacciarmi la scelta che ho fatto, non lo sopporterei. Ti sto accanto in questo momento difficile che stai passando, e faccio quello che posso per aiutarti, ma non oso chiamarti figlia quindi ti chiamo sorella Antonietta. Ho già passato per ciò che stai passando, ma siamo donne forti quindi non mollare!!

Con amore, Rocchina.

da Franco

Mamma, sono Franco. So che sarai sorpresa nel ricevere questa lettera, ma ho pregato tantissimo Dio per fartela arrivare. Da quando sono tornato qui i giorni sulla Terra mi sembrano un ricordo lontano, il flash di una memoria che poco a poco svanisce… non che io non vi ricordi con amore e sicuramente non si tratta di te; ma di ricordi di un tempo ormai passato che ormai non mi appartiene. Non pensare che io sia un figlio ingrato, mamma Lidia, solo che preferisco vivere il presente dove sono adesso. Mi manchi. Tanto. Mi manca papà, mi manca la nostra famiglia ormai dispersa, vivendo la propria vita. Vuoi che io ti dica la verità? Tutti mi hanno ormai dimenticato, tranne te. E ti sono grato per questo, mamma! Questa lettera è una richiesta da parte mia a te: vivi la tua vita senza prenderti più al passato. Tuo figlio Franco è morto sulla Terra, ma il suo spirito rimane vivo e presente nella tua vita. Ho recuperato la mia memoria ancestrale e dico che viviamo sempre appartenendo alla stessa cerchia di spiriti affini che si aiutano durante il Grande Esame Terrestre. Sono sicuro che non vorrai riconoscermi in queste parole perché scritte “da una sconosciuta che non sa nulla di me” , però è arrivato il momento di sapere che gli spiriti si amano, ma sono liberi di scegliere le prossime tappe e esperienze anche fuori dalla famiglia spirituale perché ritengo necessario conoscere altri fratelli per aggiungere valore a uno percorso spirituale che ha come finalità l’amore universale. Ciò non vuole dire che non ci vedremo più, ma che gli spiriti si separano molte volte per vivere altre esperienze lontani della propria famiglia spirituale. Non ho paura. Sono pronto a dilacerare, ancora una volta, la barriera tra i due mondi per rinascere in una realtà che non ho mai conosciuto prima. Sto studiando la loro razza e cultura in modo da ampliare i miei orizzonti e sentirmi parte dei gruppi familiari stellari. Non preoccuparti, ci rivedremo ancora, e credimi che non te ne accorgerai neanche! Perciò vivi serena la tua vita ora che sai che sono partito per conoscere altre stelle e vivere come cittadino del multiverso. Ti amo, mamma. Franco

da uno spirito amico

Umiltà, amici miei, dobbiamo imparare l’umiltà. Ma è talmente poco connaturata in noi che senza neanche rendercene conto la dimentichiamo, anche quando crediamo di essere umili. Cosa è l’umiltà davanti a Dio? Non è chiedere educatamente, pensando così di essere molto umili. Dobbiamo comprendere l’immensa differenza tra il nostro “io” e “Lui”, tra la nostra intelligenza e la Sua. L’unico veramente umile in realtà  è il Padre, perché nella sua infinita e incomparabile superiorità rispetto a noi si limita, si restringe, si abbassa per venirci incontro, per aiutarci, per farci crescere e salire a livelli superiori. E così noi spesso Lo sommergiamo di richieste, di desideri, crediamo di sapere cosa è meglio per noi e per gli altri, arrivando non di rado a sentirci oltraggiati o delusi se il Padre non esaudisce le nostre richieste, che così umilmente gli abbiamo posto, addirittura essendo anche gentili ed educati nella formulazione… neanche abbiamo preteso! Spesso mi ritrovo a riflettere se già il fatto stesso di chiedere non sia di per sé un atto di orgoglio, come se io potessi in alcuna ipotesi pensare, vedere, ideare qualcosa che già il Padre non abbia visto e valutato. Rifletto con voi amici, io stesso mi sono ritrovato a chiedere questo o quello al Padre, secondo la Sua volontà, qualche volta persino ottenendolo, e poi spesso pentendomene amaramente. Oggi rifletto che il Padre fa comunque ciò che è meglio per noi, per la nostra evoluzione, a volte persino esaudendo i nostri desideri, non perché il nostro desiderio sia necessariamente giusto, ma perché da lì possiamo ricavare il giusto insegnamento. Capisco che questi siano pensieri in divenire, non è una risposta, ma invito tutti a riflettere: siamo davvero consapevoli di cosa sia Dio? Abbiamo davvero la sfrontatezza di chiedere qualcosa pensando che Dio non la abbia già valutata? O pensiamo di fargli cambiare idea coi nostri ragionamenti? O forse il chiedere è già un passo verso l’umiltà, almeno ho smesso di pretendere! Non ho la risposta definitiva ancora a queste riflessioni, credo che ognuno debba trovare da sé in se stesso, io, per ora, quanto più riesco a intravedere e intendere qualcosa della logica divina, ancora ben poca cosa sia inteso, più il tempo passa, più mi avvicino all’idea che non desidero che Dio ascolti i miei desideri, ma che io ascolta i Suoi. Credo che la Volontà del Padre sarà sempre migliore della mia e l’unica cosa che chiedo adesso è poter capire e fare la Sua Volontà, quale che sia, che mi piaccia o non mi piaccia.

Uno spirito amico

da Simone

Ehilà, mamma! Sono Simone, tuo figlio che ti parla dal mondo dei morti! (scherza, sorridendo) Ecco cosa ho imparato: i morti si comunicano con i vivi ed i vivi ci credono pure!! (ride ancora). La Sanndy sta morendo pure lei, ma di ridere! Dai, dimmi se non sono lo spirito più spiritoso che hai mai visto?? Allora, su, voglio dire alla mamma che sto bene, che sono sempre suo Simone, che la amo anche da morto e che non dimentico mai le sue cure, il suo abbraccio, il suo amore… ecco, dopo dire le parole d’obbligo che un buon morto deve dire, ti parlo di me. Morire è faticoso, difficile, fa paura ed è terribilmente dolorante per il nostro cuore. Ho vissuto piccole avventure durante il cammino verso la luce, ma non ho mai perso ciò che ho nel mio cuore: mio buon umore! Davvero, Sanndy, anziché spaventarmi, o mettermi a piangere, o pregare (che manco lo facevo da vivo) ho cercato di attraversare il ponte immaginando di essere un eroe di play station: le ombre: attacare, soldati, chi vi comanda è il capitano stellare Simone! Vi ordino attaccare! Oppure: soldati, non avete paura, sono io, il grande capitano Simone che vi protegge! Credo, che per vivere meglio nei momenti di dramma, io scelgo la commedia. Sorridere fa bene all’anima ed il buon umore fa bene durante il buio. Poi sono arrivato ad una baita in quel luogo strano, ma avvertivo che qualcosa di bello mi aspettava lì ed eccolo che sono arrivato nel posto di soccorso dove mi sono fermato lì qualche tempo per poi andare alla Colonia. Devo dirti che ho chiesto di papà Franco, ma nessuno ha saputo dire niente. Credo stia ancora lottando nel ponte e se non torna, vado a cercarlo io. Ora devo andare. Mamma Irene, ti amo davvero tanto, sarò a casa nel tuo giorno di festa.

Simone

da Maria

Che meraviglia, che felicità, che miracolo! Mamma, sono qui piena di luce a mandarti questo messaggio ed infine dirti che sto bene! Madre, quanto grande è il nostro Padre? Perfezione, Amore e, soprattutto, pietà per coloro che hanno peccato e sono usciti redimiti dopo le prove terrene!! Sono arrivata qui triste, consapevole di aver finito la mia giornata terrena. Quanto dolore, mamma Maria Luisa, pensare ai miei cari e credere di non vederli mai più e poi… la speranza. Tutto per me è iniziato come la brina autunnale, che arriva per ricordarci che l’inverno è alle porte, ma questo inverno invece non arriva perché, di colpo, c’è la primavera!! Ho tanto da raccontarti, e così poco tempo per scrivere…sto bene, non ti preoccupare. La nonna mi ha accolto e mi sta spiegando un po’ alla volta sulla vita da queste parti. È strano perché mi sento ancora una bambina che impara pian piano come funziona il mondo. Qui non c’è morte, non c’è malattia, non c’è assenza o dolore perché siamo tutti grati al Creatore che ci ha fatti eterni! Renditi conto, mamma, di attraversare il cammino immaginando il buio eterno ma, ecco l’abbagliare della Luce che non si spegne mai! Nonostante la gioia che ho nel mio cuore, mi mancate infinitamente, ma non c’è disperazione in questa mancanza, ma la dolce certezza che ci riabbracceremmo un giorno, e questa deve essere la forza che deve portarti avanti. Ho vissuto momenti indimenticabili con voi; ho amato e sono stata amata, sono stata desiderata e guarita dai miei dolori tra le tue braccia e queste sono immagini che rimangono nel mio cuore. Ti amo, mamma!!

Maria

da Fratello Arturo

Cari amici la situazione è complessa e lo sarà sempre di più. Non è questa l’ora della pace e della serenità. Questa è l’ora della fatica, della prova, del lavoro. Voi clamate pace! Pace! Ma non troverete la pace. Perché non c’è pace nei vostri cuori. La pace non viene da fuori, dall’assenza dei problemi e dei dolori. La pace viene da dentro, nonostante i problemi e i dolori. Dovete imparare a coltivare la pace in voi stessi, allora la pace si proietterà nel mondo. Quando avrete un atteggiamento più misericordioso verso il prossimo, più indulgente verso chi sbaglia, più perdono per chi vi fa dei torti….Allora, solo allora, troverete la pace in voi e quindi potrete portarla nel mondo. Altrimenti sono solo vuote parole, in cui ci si crede superiori e migliori degli altri e la “colpa” della mancanza di pace quindi è solo loro. Non cadete in questa trappola deresponsabilizzante. Il vero cristiano trova la pace in se stesso trovando Dio dentro di sé, iniziando a entrare in sintonia con Lui, come i primi martiri che affrontarono sereni e in pace, gli scherni e i tormenti nell’arena del circo. O come il profeta Daniele, che sereno e in pace è entrato nella cella col leone, indifferente all’esito materiale perché totalmente in armonia con la volontà del Signore, qualunque essa fosse. La pace, quindi non è l’assenza di dei problemi e delle difficoltà, quella non è vera pace, è calma apparente; la vera pace è accettare e fare la volontà del Signor, non credere che sia Lui a dover accettare la nostra. Ecco, quindi amici, che chiedete pace, avrete grandi opportunità di imparare la pace. Sfruttatele cambiando la vostra attenzione dai problemi a come invece li affrontate e a cosa scatenano in voi, così saprete su cosa dovete lavorare per trovare la pace. Forza, la pace e la serenità sono già lì, a un passo dentro voi stessi che vi aspettano, sappiate e vogliate cercarle davvero con umiltà. Che il Padre vi benedica in questa sublime ricerca.

Fratello Arturo

da King Solomon

 Carissimi, la conoscenza previa del futuro è un dono quando la mettiamo al servizio del bene. Cosa mai è il futuro se non un mescolio di paura, preoccupazioni e angoscia su ciò che ancora non lo è? Ricordiamoci che il Padre ci avvisa e ci chiede di cambiare qualcosa quando non è ancora successo. Cautela, senza premura nel prendere decisioni che affettano il destino delle persone e senza dimenticarci che il Padre tutto sa, tutto comprende e ci conosce nel nostro intimo più profondo. I tempi sono arrivati, ma chi non ha nulla a temere, a nascondere da se stesso e dal mondo, non perirà, ma coloro che dentro non si sono adattati alla conoscenza e profondo cambiamento interiore potrà vedere la vita sbriciolarsi davanti ai loro occhi. Destino è, in fondo, una parola che non esiste perciò calmatevi e pian pian risolveremo ciò che vi impaurisce. Ascoltate il dolce canto del vento che vi sopporta prima di diventare una tempesta. Aprite gli occhi a parole dolci che poi si trasformano in terribile litigio tra loro stesse… non preoccupatevi di come faranno gli altri se voi stessi non siete preoccupati per voi. Rendere la casa pulita e perfetta può ricevere chi la casa sporca ce l’ha, ma anche se voi avrete la casa sporca, come aiutare chi vi cercherà? Siate pronti, sereni, tranquilli e tenete le braccia aperte a coloro che verranno a bussare alla vostra porta, siate pronti ad accoglierli in una casa che li faccia sentirsi sicuri senza paura del futuro. Non dite parole al vento, ma siate chiarii nello spiegare, accoglieteli in letti puliti e condividete con loro il vostro cibo e l’acqua che li farà guarire. Mani in vista, senza scudo, ma con fiducia. L’ora è stata annunciata. Un capitano sicuro e sereno affronta i mari furiosi rasserenando i viandanti, soltanto così potrà vincere la tempesta. Attenti a coloro che non solo non vi ascolteranno come sparleranno e vi accoltelleranno alle vostre spalle. Attenti ai cambiamenti che vi arriveranno ancora prima che suoni la sirena. Tenetevi forte, arriva il Nuovo Mondo per chi persevererà nonostante Tutto.

King Solomon

da Gina/Edoardo

Sono sollevata ora che posso far sapere ai miei che non sono più viva come pensano loro, non sono stata uccisa o altro, ma ho semplicemente deciso di vivere oltre la frontiera del pregiudizio e me ne sono andata col mio amore. So che si dice sulla Terra su come siamo esseri ignobili e contro natura, ma, signori, come ci si vive violentando la nostra anima ogni giorno? Sono figlia di Dio, credete che Lui, nella sua immensa saggezza, abbia creato un figlio deturpato? Sbagliato? Il corpo fisico non è nulla, siamo noi, spiriti, che li indossiamo e li comandiamo, non il contrario!! Sono di essenza maschile da migliaia di secoli, come sentirmi attratto di altre essenze maschili? L’essenza femminile è dolce, lucida, morbida e, come una madre, ti ama a prescindere. Sono scappata di casa, ho scelto la mia felicità a discapito di ciò che pensavano gli altri. Sono stata la persona più felice al mondo! Certo, devo rivedere il mio progetto reincarnatorio e rifare questo tipo di reincarnazione di prova. Aspetterò un bel po’ perché non mi sento pronto. Ho fatto un casino immenso in due famiglie e dovrò ripararlo sempre con un corpo fisico femminile. A pensarci bene, oggi avrei potuto essere libero e vivere il mio amore senza nasconderci mai più. Prossima volta spero di essere pronto.

Gina/Edoardo

da Fratello Damiano

Non siete soli. Non siete mai stati soli e mai lo sarete. Quando non si ottengono i risultati nonostante la disciplina che si applica è necessaria una maniera di interpretarla e, quando non si comprende questo concetto, ci si perde in monologhi inutili e pieni di insoddisfazioni personali e sensi di colpa. Siete reincarnati proprio per questo momento unico nella storia del Pianeta; cambiando dimensione, anche le Colonie cresceranno e da lì provenite portando con sé il senso del dovere e la speranza che il regno di Dio avvenga sulla Terra, ma i vostri limiti non vi portano oltre il disegno psico geografico della sfera in cui vivete. Ci sono cose che non siete preparati a gestire quindi dovrete avere fiducia in noi. È un errore inconsistente credere che si possa salvare il mondo come se si potesse obbligare le persone ad arrivare dove il loro limiti non ci arrivano. Il momento presente è di attesa, dove ognuno deve scegliere la propria strada e con dispiacere vediamo la porta stretta con ben poche persone, mentre la coda che porta al mondo materiale è sempre più lunga. Portare, per forza, queste povere anime, che ansiano i piaceri mondani, verso la porta stretta che parla di lotta e sacrifici, le farebbe felici? Non trovate che sia una forma di violenza obbligare qualcuno a fare ciò che non vuole? Fratelli e Sorelle, noi non siamo responsabili delle scelte altrui, e nemmeno siamo responsabile dei semi perduti lungo la strada…forse non è questo il libero arbitrio? In verità dobbiamo essere duri con noi stessi e preoccuparci della nostra di evoluzione. Avete fato il possibile ma quella anima si scordò delle tue parole e ha scelto i vizi? Pregate per lei con tanta pace nella vostra coscienza e non credere di essere più grande del Maestro! Andate avanti come la formichina operaia che non perde tempo con le foglie che cadono dalla loro schiena mentre camminano; lei non perde tempo con ciò che rimane indietro ma si prende cura di quelli che sono ancora sulla sua spalla. Si compie l’ora della separazione tra le pecore e le capre. Il Signore ha già perso parecchie pecorelle che non sanno scegliere su ciò che è vero o falso e si trovano sempre di più a cercare l’idolo d’oro. Ormai non dovete correre dietro a quelle pecorelle imprudenti, ma continuate e tenere bene le pecorelle rimaste.

Fratello Damiano

da una guida perduta

Silenzio quando qualcuno non vuole darmi retta. Non è facile essere una guida familiare. Non sono alto nella gerarchia spiritica, sono solo uno spirito che ha dovuto prendersi cura di una famiglia che un giorno è stata immensamente ferita da lui. Allora ero soltanto avido per denaro e ho spronato tutta una famiglia a viziarsi nel gioco d’azzardo. Ovviamente che non vincevano niente che una piccola somma per dargli speranza e subito dopo una serie di fallimenti che li hanno distrutti. Il padre si è suicidato, la madre e la figlia si sono prostituite mentre il figlio è stato ucciso in un infimo bar in periferia. Sono passati secoli e persino io sono cambiato in meglio mentre loro continuano a seguire vizi spregevoli. Gli parlo, gli do buoni consigli ma non c’è verso di fargli cambiare strada. Sono stanco, demotivato ma devo comunque esortarli verso la strada di luce, ma sono inutile nella loro vita. Pregate per loro e per me.

Una guida perduta

da una figlia

Non era difficile rimane, avevo accettato ciò che mi era stato dato ma le barriere che esistevano nella mia mente ha deteriorato la mia visione del mondo. Avevo sentito la mamma che mi guardava mentre mi diceva che era impossibile eseguire ciò che le si chiedeva. Dentro me sapevo che mentiva. Da quando i pianeti si sovrappongono uno nell’altro per dare ad una persona ciò che chiede “a pagamento”? Da quando il mestiere di mamma era diventato quello di una fattucchiera? Mi sono avvicinata alla porta per sentire un po’ da vicino quello che diceva. “Signora Paloma, anche io ho perso una figlia e conosco il suo dolore, ma mi creda che ho bisogno di questa cifra per far raggiungere le sue richieste a suo figlio. Mia figlia mi dice cose dell’altro mondo e credo che questo le faccia capire che non sono una frode”. Tutto ciò che diceva mia madre era follia! Non ho mai dato messaggi a lei o notizie del mondo spirituale per un semplice motivo: mia madre non era medium. Non basta perdere un figlio per auto intitolarsi medium. Mia madre mentiva spudoratamente e vedevo nei suoi occhi la avidità che la rendeva indegna di riportare mio nome alle sue clienti. Clienti, si, perché pagavano mia madre per studiare medianità, metafonia, a “comunicarsi” con il mondo occulto e altre cose che non ho il coraggio di raccontare in questo messaggio. Mia madre ormai è assediata da molteplici spiriti che la circondano chiedendo conto delle bugie raccontate a nome loro. Mia madre non sa cosa la aspetta da questa parte, mentre io, sua figlia, ritengo giusto che sia condannata dagli errori che commette usando il nome di Dio Padre. Il mondo cambia, il male può ipnotizzare le menti desiderose di soldi… e quando il gioco inizia, non si può più fermare.

Figlia di una bugiarda

da un bimbo rinnegato

Mi hanno tolto il diritto di amare. Mi hanno tolto la gioia di poter chiamare la santa parola “mamma” che tanto mi auguravo di dirla. Era tutto pronto. Lei aveva accettato e promesso di tenermi quella volta. Ero una esplosione di gioia, finalmente potevo ritornare ed avere la possibilità di amare colui che mi aveva promesso la vita come riparazione di avermela tolta tempi indietro. Ho salutato tutti, piangevo di gioia e non vedevo l’ora di essere un tutt’uno con la mamma, ascoltare i suoi pensieri, sentire il suo amore cantare la ninnananna per me, suo figlio. Nel momento della approssimazione del mio corpo con la mamma ero il bimbo più felice al mondo, le avevo promesso di essere un bravo bambino e mi sarei impegnato ad essere un figlio che si prenderebbe cura di lei un giorno. Il mio cuore si formava, cominciarono a crescere i miei piedini, le manine ed ero una sola preghiera di lode a Dio e alla mia mamma!!! Mentre ero nel suo ventre ho deciso che sarei diventato un medico per salvare tante vite, incluso quella di mamma, dato che dal progetto reincarnatorio, lei, ad una certa età, avrebbe preso una malattia al cuore ed io l’avrei guarita, pensai con orgoglio! Ma un giorno mi sono sentito succhiato da un aspira polvere ed ecco che non c’ero più. Mia mamma non mi ha voluto, tutte le promesse che mi aveva fatto erano bugie!!! Mi ha strappato da lei come se io fosse una brutta malattia che le faceva male!! Forse un giorno la perdonerò, ma non ora, non a breve. Lei ha distrutto i miei sogni e, senza saperlo, forse la sua stessa vita! Che dolore sapere che mia mamma mi ha assassinato…

Un bimbo rinnegato.

da Fernando

Sono ancora un po’ debilitato e mi scuso, chiedo pietà se e mie parole non siano le parole giuste che vorrei mandare a mia moglie Rita. So che la tristezza vive in lei ormai. Credimi, cara, ho fatto di tutto per rimanere insieme a voi, ma la mia presenza sembrava farci stare peggio tutti quanti. C’era sempre silenzio e quando vedevo un po’ di luce nei vostri occhi, ecco, io arrivavo subito, ma…dopo qualche tempo cominciavate a parlare di me e quasi subito l’ambiente peggiorava e stavamo male ancora e ancora… Non riuscivo a sopportare la situazione e girovagavo in posti e luoghi dove mi perdevo nel buio dei miei pensieri depressi. Non so quando iniziai a star bene, forse qualcosa dentro di me si ricordava, lontanamente, di Dio Padre. Non sono un credente, non lo sono mai stato. Le messe, le processioni… tutto apparenze per fammi vedere da tutti come un uomo dabbene. Durante i momenti più difficili per me, che non credevo in vita dopo la morte, cercavo solo te con le tue preghiere che mi portavano serenità, dopo di che l’orribile rinizio nel buio della non accettazione di tutto. Forse sono impazzito ma non ricordo di nulla finché mi sono sentito pregando l’Ave Maria… finalmente il conforto che cercavo io. Con il tempo, sentendo che mi faceva stare sempre meglio, ho cominciato a pregare con l’anima ed ecco un giorno appare davanti a me un angelo!! Mi ha chiesto se fossi stanco. La sua voce sembrava un canto! La pelle non era come la nostra, era translucida e suoi occhi brillavano come la gioia più bella al mondo. Mi ha chiesto se volevo andare via con lui e mi sono nascosto sotto un alberello come i tanti che esistevano lì perché non ero degno di guardare la visione immensa di una felicità impossibile per me! Lui si avvicinò e disse: Fernando, sono qui per te. Vieni con me in un posto dove piangerai solo di gioia? “ma io disse che non ero degno del cielo e lui mi ha risposto che tutti noi siamo degni del cielo e mi prese nelle braccia e volò con me verso il Paradiso. Rita, è un paradiso diverso da come ci raccontano i preti. Il Paradiso è una città dove tutti sorridono, ma vedo dentro loro un rimpianto ma non oso chiedere a nessuno! Ora sono in convalescenza e spero che mi rispondano alle infinite domande che ho nel cuore. Ti voglio bene, tesoro!

Tuo Fernando

da uno spirito amico

L’impotenza amici miei è uno dei sentimenti con cui spesso siamo chiamati a confrontarci. Ci troviamo in situazioni dolorose direttamente o indirettamente, noi, chi amiamo, chi vogliamo bene o con cui abbiamo comunque un rapporto e vorremmo essere utili; vorremmo poter diminuire quel dolore o quella angoscia altrui, eppure, per quanto si dica o si faccia non sembra di cogliere nessun risultato. Ci troviamo a dover assistere come spettatori senza sapere come o cosa fare, letteralmente disarmati e impotenti davanti a situazioni in cui vorremmo poter fare qualcosa. È per tutti una lezione di umiltà e di inesorabilità delle conseguenze del proprio agire. Spesso veramente l’unica cosa da fare è accettare ed aspettare pazienti che la medicina del tempo e dell’esperienza faccia il suo effetto. Se una certa situazione non ha modo di essere cambiata è perché così deve essere, vuol dire che tutti i partecipanti devono ancora terminare di assorbire gli effetti trasformatori dell’esperienza. Come il ferro grezzo nelle mani del fabbro, prima di poter essere modellato deve essere portato alla giusta temperatura, altrimenti non si riuscirà a piegarlo convenientemente, così queste situazioni in cui siamo impotenti sono il fuoco doloroso che rendono malleabile lo spirito e pronto ad adeguarsi agli insegnamenti del Fabbro Divino. È una lezione per il nostro ego, che ci credere capaci di poter fare tutto, è una lezione per la nostra pazienza, che deve imparare ad attendere i tempi del cambiamento dello spirito, nostro e altrui, è una lezione per la nostra fede, che ci fa attendere con speranza e accettazione l’intervento della Provvidenza nei Suoi tempi, che necessariamente non sono i nostri. Amici miei, armiamoci di accettazione e umiltà, facciamo del nostro meglio per risolvere le situazioni complesse nostre e altrui e affidiamo alla saggezza del Padre tutto quello che va oltre il nostro controllo e volontà, certi che Lui, infinitamente meglio di noi, sa come e quando intervenire con la sua misericordia e Provvidenza. Un abbraccio fratelli miei,

uno spirito amico

da Adolfo

Non so da dove iniziare questo messaggio…forse dovrei prima chiederle perdono e solo dopo presentarmi? Sono un marito dei vecchi tempi, dove mia moglie era sagrata a casa e quindi, fuori, frequentavo le case di peccato. Mia moglie Maria era sempre stata un angelo di purezza e candore, mentre io mi giustificavo dicendomi che certi desideri “potevano far vergognare la morale di mia dolce mogliettina”. Ebbene, superficiale e irresponsabile, ho preso “la malattia della vergogna” e lo trasmessa alla mia Maria che è morta poco tempo dopo. I miei figli non si sono mai sognati che gli ho ucciso la madre e mi vergogno così tanto!! ( piange forte) vi prego, figli miei, perdonatemi! Maria non l’ho più vista e non lo voglio nemmeno perché non riuscirei a guardare negli occhi la santa di mia moglie, ma ho deciso di chiedere il vostro perdono, così, magari, io trovo un po’ di pace anche io…

Papà Adolfo

da Massimo

Non so scrivere perché non ho studiato, mi sono fermato in 4 elementare, dovevo lavorare per aiutare mia famiglia nel dopo guerra. Anni difficili che però ricordo con nostalgia… il tavolo era povero, ma i nostri cuori erano pieni d’amore. Non so dove si sia perduta quella felicità, quella gioia di stare insieme… forse quando i soldini entrano nella tasca, la freddezza si installa nel cuore. Sono uscito di casa che avevo 16 anni, volevo anch’io avere una famiglia ed essere bravo come papà, ma le cose cambiarono, Il lavoro c’era per tutti, ma mi sono perso nel delirio delle droghe e lavoravo a malapena. Ma quando mi sono sposato ho smesso di iniettare robe in me. Ricordo gli anni felici che ho avuto con mia famiglia finché, un giorno, stanco della famiglia e pieno di preoccupazione, ho ripreso a farmi di roba… Ero tornato a non avere paura per il futuro e per i miei. Ma non ero un uomo ricco…lavoravo nel magazzino di una azienda e quando il desiderio di  drogarmi con roba più forte. Ho contrabbandato la merce dell’azienda. Sono stato scoperto, ma prima di parlarne con il titolare ho preso l’eroina per darmi più coraggio. Alla fine, era andato bene, il titolare mi ha perdonato e ho continuato la mia vita di sempre. Un giorno, quando facevo il turno di notte, mentre andavo in bagno ho sentito delle urla, ma non erano fatti miei. Dopo quel giorno molti operai iniziarono ad andarsene dicendo che la ditta era maledetta e persino io vedevo delle cose strane, delle voci, avevo allucinazioni ma siccome ero sempre fatto li ignorai. Un giorno è arrivato un prete per esorcizzare il posto, ma non ci ho fatto caso finché lui non mi ha chiamato a voce alta mandandomi via. Mi son messo a ridere con gusto, ma il prete continuava a parlarmi e poi ho capito…ero morto ormai da tanto tempo… Esattamente nel giorno in cui mi sono fatto per rilassarmi un po’ e poter parlare con il titolare della ditta. Infatti, non le ho mai parlato perché sono morto di overdose in quel bagno… Nel mondo spirituale ho sofferto tantissimo per disintossicarmi e finalmente vedo un nuovo ricomincio tramite una reincarnazione dove lotterò contro la tentazione di quel mondo infernale fatto di droghe, ma ho bisogni di qualcuno che mi voglia aiutare in questo senso. Qualcuna di voi mi puoi accettare?

Massimo