da San Agostino

“Fratelli e sorelle sono state comunicate agli amministratori del gruppo nuovo direttive. Siamo felici per il vostro impegno e desiderio di crescere così i vostri sforzi saranno ricompensati. Il Padre desidera che voi siate più vicini a Lui e vi farà scendere il fuoco dello Spirito Santo che vi farà profetizzare, avere i sogni, le visioni per portare a tutti che saranno qui per vivere nel nuovo mondo cosa sarà la pace e la guida necessaria per riuscire in questo intento. Il Regno di Dio, quello materiale-terreno per voi si avvicina. Portate la parola nel cuore e nella vostra vita, portate l’amore di Dio e la spiritualità di luce nel cuore dei vostri vicini e colleghi e parenti vari. Non abbiate vergogna. Come i discepoli del Cristo sono stati derisi, sarete derisi anche voi ma non importa perché il Cristo sarà con voi. Che il mondo accolga le vostre parole, la vostra testimonianza e la pace che avete nel cuore. Non temete il mondo! Parlerete come nessuno di voi ha mai parlato! Il Padre riempirà i vostri occhi di luce e saggezza! Sarete protetti dal Padre. Andate e seminate l’amore ed il perdono ma non siate ipocriti, non fate vergognare la luce! Sarete i missionari divini, sarete la luce, il sale della terra. Andate e pregate la Parola!

Santo Agostino”

da Ele

“Mamma sono Ele. Oggi è un giorno speciale perché è stato annunciato l’arrivo del Regno di Dio e nonostante la insicurezza di questo tempo non possiamo che essere felici per l’arrivo del nuovo mondo. Si prospetta un tempo di pace, di luce, di amore e di consapevolezza! La strada è ancora in salita ma in fondo già si vede la luce. Forza mamma, che ce la farai!

Ele”

da Fratello Luigi

“Tempi di pace si prospettano nell’infinito. È arrivata l’ora di guardare verso l’amore del nuovo mondo. Che i nostri sogni, pensieri e speranze guardino verso la direzione di Dio! Ancora ci vorrà del tempo ma quando il dolore busserà alla vostra porta, ricordate la promessa che vi ha fatto Dio tramite l’arcobaleno di speranza e fede. Il tesoro del vostro cuore va custodito dal male che insistete ad ospitare, ma pregate e fate del bene, donate il vostro amore e la luce arriverà più velocemente,

Fratello Luigi”

da Davide

“Mi sento ancora debole… mi gira un po’ la testa ma so che mi passerà. Ho bisogno di te, Carmine! Non lasciare la mia mano. Prega per me! Sono ancora debole e soffro la mancanza dei miei, della mia vita… Mi sento alla balia dei miei sentimenti e vado giù e su secondo il mio stato d’animo. Chiedo preghiere e pace a te amore mio

Davide”

da Antonia

“Giusy, figlia mia! Sono la mamma! Che gioia parlare con te! Figlia mia, le tue sofferenze saranno lenite dal Signore. Hai ricevuto una missione difficile, un dolore che solo la Madonna è stata in grado di sopportare con fede e dignità. Dio ti ha benedetto ed è contento della tua fede. I tuoi figli, come ben sai, stanno bene. Il tuo E. poi è l’angelo che già conosci e Salvatore invece cresce sempre di più, avendo capito tanti errori commessi in passato. L’ora è difficile per il mondo, ma tu sarai protetta dall’amore profondo e sincero che senti per il nostro amato Padre. Sono molto fiera di te, cara. Ti amo come mai ho amato un spirito, tua mamma

Antonia”

da Luca

“Chiara, andiamo, cerchiamo Luca, sono nella valle dei Suicida ma in questa frequenza ci sono montagne sullo sfondo, cerchiamo Luca, siamo due cieche qui nella valle… lo sento di qua, dobbiamo girarci, andiamo di lì, che buio! Lì, lì eccolo Luca. E’ pieno di fango, siamo noi le tue amiche mai conosciute, non siamo mostri, su guardaci, se tieni gli occhi chiusi non ci vedi, se stai lì non sarai mai salvo. Dite sempre che era troppo grande il dolore, capisco , ma ora il Signore ci ha mandato a portarti via da qui, vieni con noi, sì ti portiamo al mare, va bene. Posso fratello Ambrogio? Ecco va bene così, sì è il sole e c’è anche il mare, adesso vieni con noi? Vuoi fare un tuffo? Vai. Non riesci a camminare, dai appoggiati così, e lo so che non hai forza ma guarda questo non è il tuo corpo di carne per cui se ti sforzi riuscirai. Vai Luca, vai con fratello Ambrogio

Luca”

da Alessandra

“Alessandra dirò a tua mamma, Franci è la mamma di Alessandra, dirò che stai bene, chiede dei suoi figli, non è ancora riuscita a vederli, ma conta su sua mamma per tenerli bene e dire sempre che la mamma non ha fatto apposta, era un po’ perturbata all’epoca, dice di essere felice adesso, per quanto possa esserlo una suicida.

Alessandra”

da Marilia

“Marilia, Marilia, sono in un tunnel, in una specie di pozzo, è stata uccisa, ho capito. Marilia, Marilia che ci fai lì, dove sei, non urlare, sono tua amica, sono qui per aiutarti, per portarti via da qui. No, non c’è più nessuno, lui è andato via, vieni con me. Amore mio, ormai sono solo ossa, non vedi? Il corpo fisico non c’è più. Andiamo via, vieni con me, lo so ormai è finita, devi lasciare questa esperienza, andiamo via non c’è più bisogno di rimanere, hai già sofferto così tanto, dai su andiamo a essere felici, vieni con me. Ascoltami Marilia, lui ti ha uccisa, sì, guarda vedi questa ossa, è il tuo corpo fisico, ti ha buttata qui, no non ti hanno trovata, non so se ti troveranno, però non devi rimanere qui tu, tu sei spirito, questo corpo ormai è andato, è come se fosse un abito vecchio, dai andiamo, è da un po’ che cercano di portarti via ma tu non ne vuoi sapere, perché continuare a soffrire così? Un giorno, un giorno pagherà lui tutto quello che ti ha fatto, sicuramente, ma adesso la preoccupazione è per te, dobbiamo andare via, per te che sei qui e non ne vuoi sapere, tanti sono già venuti a chiamarti e a cercare di farti aprire gli occhi ma tu non ne vuoi sapere, dai prendimi la mano, Marilia ti prego, se mi hanno mandato qui è perché hanno pensato che tu mi avresti ascoltata, lo so, lo so, ascoltami vieni con me, andremo a trovare i tuoi, sì parlerai con tua mamma, fratello Ambrogio dice che non posso dire chi è stato, tu non puoi parlare però puoi dire che stai bene, però per dire a tua mamma e ai tuoi genitori che stai bene tu devi davvero stare bene, non puoi raccontare bugie. Dai andiamo. Le energie più dense del mio perispirito sono le uniche che Marilia è riuscita a vedere e va ora con fratello Ambrogio

Marilia”

da Santina

“Ciao, amore di mamma, sono proprio io che vengo a dirti che la morte non esiste. Sì, nel giorno dell’incidente ero un po’ arrabbiata e non so nemmeno a cosa pensassi… mi ricordo il botto e poi è diventato tutto nero… galleggiavo come se fossi una piuma, ero in una specie di letargo, buio e freddo, caldo ed asciutto… ero e non ero. Mi sentivo come se sognassi e non mi ero resa conto di cosa succedeva… un attimo e poi non ero più. Non so quanto tempo ho passato tornando indietro nel tempo, rivedendo le strade che ho percorso. Ogni ricordo era come se io fossi lì. Tanti bei ricordi e quanta amarezza quando non riuscivo a superare i miei limiti… forse la parte più difficile è stato rivedere mia madre e mio padre. Rapporti difficili e pesante da vivere. Non so quanto tempo ho passato in questa specie di soglia. Un giorno mi sono svegliata in un ospedale e l’ mi hanno spiegato tutto. Ora cerco di rivedere qui quei momenti ma con una consapevolezza diversa. Ho sbagliato, avrei dovuto essere più generosa forse… ma tutto a suo tempo. Ora via, prendi spunto dalla mia vita e cambia la tua! È giusto quello che dicono; è la verità. Tua mamma che ti ama,

Santina

da Chiara

“Non è giusto soffrire più di quello che ho sofferto e soffro ancora! Mamma, non sono ancora un angelo, sono uno spirito che ha sbagliato ed ora cerca di aiutare le persone che hanno commesso il mio stesso errore! Non posso cambiare la situazione, ma non chiedermi di portarti via, mi allontaneresti eternamente. Mamma, non farmi soffrire! Abbi forza di portare avanti la tua storia, la tua missione. Sono solo uno spirito indebitato che cerca di rimediare allo sbaglio commesso quel giorno. Ti prego, amami ma senza svuotarmi. Sono sempre la tua bambina bella,

Chiara”

da Ada

“Salve, fratello Ambrogio mi ha invitata a parlare a nome di tutte le mamme che non sono state amate dai propri figli. Posso parlare con cognizione di causa perché il mio rapporto con mia figlia Antonietta non è stato idilliaco. Lei dice di non avermi amata e ci devo dire che era reciproco. Essere nati dalla stessa carne non vuol dire avere l’obbligo di amare perché una carne è uscita dall’altra. Vi ricordo cosa ha detto il Signore a Nicodemo, la carne appartiene alla carne, ma lo spirito non si sa dove va o da dove arriva. In tanti siamo spiriti che si conoscono ma non hanno avuto feeling tra di loro. E non è detto che si abbia. Per questo esistono le famiglie spirituali, non siamo fatti tutti con lo stampino. Non devo perdonare mia figlia perché non mi ha amata, perché non è una offesa non amare, semplice così! Non dovete sentirvi in colpa; l’importante è aver rispetto per i ruoli svolti, così come ha detto il Padre nel quarto comandamento. Carissimi vi lascio dicendo che la bellezza del mondo è questa: diversità. Figlia mia sappi che comunque sei stata una buona figlia. Che Dio ti benedica,

Ada”

da Antonio

“Sono in posto diverso, come se fosse una linea di metropolitana. Le pareti sono blu, scendo le scale di cemento, scendo, scendo, e mi trovo in un posto buio dove non si vede assolutamente niente. Chiamo Antonio, Antonio, arriva Chiara.

Sanndy: ciao Chiara

Chiara: scusa del ritardo

Sanndy: non c’è problema

Chiara indossa un pantalone jeans, una maglietta a maniche lunghe che la mamma conosce bene, piena di disegnini, gialla o beige. Ha capelli più corti anche Chiara, sempre castani chiari, sembra avere 18 anni, sempre più bella. Dice che è pronta, ha sentito anche lei il compito di chiamare Antonio, marito di Tania come ha chiesto lei a fratello Ambrogio.

Sanndy: Chiara, come mai siamo finite in questo posto, non sembra la valle dei suicidi

Chiara: siamo entrate nella realtà di Antonio, quello che vede lui, è qui che Antonio si vede

Sanndy: Chiara vai avanti tu

Chiara: seguimi

Andiamo, sembra di essere sottoterra, non si vede il cielo, come se fossimo in tunnel della metropolitana. Chiara va avanti, continuando a chiamarlo. Sì, è proprio un tunnel di metropolitana. Non sappiamo come Antonio si sia tolto la vita, ma lui si vede lì. Chiara si è avvicinata a lui e gli parla, Antonio è un po’ perso, urla, non riesce ad alzarsi, Chiara lo abbraccia e lo chiama

Chiara: Antonio, Antonio, esci da questo incubo, vieni fuori, vieni da noi, ti chiamiamo, siamo qui che vogliamo aiutarti.

Chiara si inginocchia, abbraccia la sua testa e lo incita a uscire dai suoi pensieri

Chiara: vieni fuori, vieni fuori

Antonio: non lo merito, perché, perché! Mi sono pentito

Chiara: no, no non devi più tornare indietro, quello che è passato è passato, adesso è il momento di andare avanti, devi essere forte adesso, devi venire da noi, siamo qui, per portarti dove c’è la pace

Antonio: non so cosa sia la pace

Mi avvicino anche io, mi inginocchio

Sanndy : Antonio guardami

Antonio: chi sei? Chi sei?

Sanndy: sono Sanndy, sono qui insieme a Chiara perché ce lo ha chiesto tua moglie Tania

Antonio: Tania, Tania, la mia Tania

Sanndy: lei ci ha chiesto di aiutarti

Antonio: perdonami amore, non so dove avevo la testa, non volevo più pensare, non volevo più avere problemi, non volevo più vivere, volevo solo dormire, dormire, nonostante l’amore che provavo per te non è stato abbastanza per uscire dai miei propri demoni, delle cose che mi accuso fortemente

Chiara: non ti devi scusare adesso, devi chiedere scusa al Padre perché quello che hai fatto non è stato apprezzato dal Signore

Mentre Chiara parla con Antonio mi sento tornare, tornare, sono tornata e Chiara è rimasta lì per portarlo nella luce.”

da Turi

“Sì, sono Turi. Che posso dire in questo momento? Piango tanto! È stato difficile lasciare la terra soprattutto in quella maniera ma non ho sentito tanto il dolore ma un grosso spavento. Quando ho capito che stavo per morire non ho pensato a nulla ma ero molto sorpreso. In verità nessuno si aspetta di morire. Credi che succede soltanto agli altri. La ragazza mi chiede di dire altro ma non so che dire, dopo tanto tempo non ho parole! Carissimo figlio… sono si molto fiero di te. Nonostante le difficoltà tu sei riuscito a trovare la serenità dentro te. Sei più maturo, ma forse ancora un tantino permaloso come lo ero io, tra l’altro. La terra è una scuola che ci permette di diventare persone migliori e la critica fa parte di questo esame di vita. Prendila come un consiglio per eccellere in qualsiasi cosa decidi di fare. Non ho ancora visto la mamma, so che lei è in una colonia più lontana della mia e ci vuole un po’ per accedere. Sì, la amo tantissimo ma abbiamo fatto strade diverse ma so che più avanti ci ritroveremo. Tu sei inspirato dagli angeli e questo ti farà grande, sempre più grande. Non fare caso agli ostacoli, normali nella vita di chiunque. Segui la strada del bene e loda sempre il Signore. Porta alle persone il bene e la pace tramite il tuo talento. Per questo sei nato! Sono sempre con te, sempre!

Turi”

da Fortunata

“Fortunata sono io per avere l’onore di scrivere un messaggio alla mia amata nipote Anna! Tesoro, sono la nonna. Ti voglio bene, ma quanto mi manchi! Quanto vorrei sentire il tuo abbraccio! Ascoltami, cara… ognuno di noi ha il proprio percorso e quello di lui è un percorso scelto male. Come mamma devi seguirlo ma non vivere la sua vita. Tu devi essere una guida sicura e serena altrimenti non sarai né coerente e nemmeno utile. Questo è il ruolo di madre: insegnare i propri figli tramite la maturità e saggezza acquisite nel tempo. Quando sbagliano dobbiamo spiegargli i motivi e mostrargli la strada giusta, dobbiamo essere felici anche noi, ma senza interferire nella loro vita. Essere una brava madre non significa avere dei figli perfetti. No! Essere una brava madre significa restare attorno alla vita del figlio per prenderlo in braccio se cadono ma significa lasciarlo andare appena si ripiglia. Essere una brava madre non significa avere il figlio perfetto, ma aver fatto di tutto per insegnare ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Stai serena, sei meravigliosa ed io sono così fiera di te che non ti immagini! Dove sono ti vedo quando canti e sei bravissima. Ti seguo nelle preghiere e sei dolcissima. Ti voglio bene, Anna mia!

Nonna Fortunata”

da Alfredo

“Il Signore mi ha dato il permesso per dirti che sto bene. Ho ancora una lunga strada da percorrere e debbo ancora recuperarmi dal trapasso. So che mi vuoi bene e ti ho sentita vicino a me. Ero un po’ spaventato perché non volevo morire, ma tutto sommato sto bene. Sono in una specie di clinica che riceve i trapassati e mi piace molto. C’è tanto verde e le persone sono simpatiche, parlano tutti in italiano anche se non sono italiani. Amore mio, ascoltami bene: non sentirti in colpa; hai visto anche tu che il contesto non è bello e sono fortunato di essere qui, il tuo babbo sta bene e ti pensa tanto. Grazie di esistere, Barbara.

Alfredo”

da Raffaella

“Ciao sono Raffaella ma mi chiamano Falina. Vorrei lasciare un messaggio e dire alla mia famiglia che sto bene. Non so bene cosa sia successo ma da un tratto mi sono vista a casa. Ora cerco di prepararmi per ricevere le buone nuove che arriveranno a breve. Voglio dire che sono serena ma che sento tanto la loro mancanza. Sì che vi sento, soprattutto a te. Non è mai stata colpa tua, toglitelo dalla testa cara. Che il Signore ti benedica.

Raffaella”

da Tecla

“E’ un momento difficile per tutti. Anche per noi che siamo nel mondo spirituale siamo oberati di lavoro perché ritornano migliaia di persone ogni giorno. Purtroppo la grande maggiorana di queste persone arrivano qui arrabbiati e si sentono in colpa perché non credevano davvero di morire così presto. Non è facile aver a che fare con la loro ribellione, il male che sulla terra ha più forza che mai, lottare contro la paura e il disordine di tutti i generi… Mimma mia, vedi che capisco le tue angosce? Voglio però rasserenarti nel dirti che sto bene così come sta bene tuo papà. Mi sono ritrovata a casa e questa colonia è la stessa che mi accolta negli ultimi secoli. Chissà come ti sentirai ricevendo il mio messaggio e riconoscendomi poco… questa che ti scrive sono proprio io, Tecla, tua mamma. Sono in pieno possesso della mia memoria ancestrale e posso dirti con proprietà che sono uno spirito antico che ti ama tantissimo. Anzi, vi ama! Nonostante essere qui e stare bene voi mi mancate tantissimo. Stai serena, vedrai che tutto andrà bene e che usciremo da questa pandemia a breve. Con affetto,

Tecla”

da Daniela

“Sono la mamma di Silvana e voglio parlare con lei. Posso? Silvana, figlia mia, che mondo terribile di trapassare! Stai bene oggi, e qualche giorno dopo non ci sei più! Mi è rimasta in testa la paura di andarmene e lasciarti con questo peso addosso. Non ti colpevolizzare, già lo sapevo che sarebbe successo ancora prima di reincarnare. Devo ammettere però che la speranza è sempre quella di cambiare il nostro destino. Tutte le persone che tornano a casa per colpa di quel virus in realtà hanno riportato a sé un desiderio inconscio di qualche vizio che gli ha rovinato i polmoni. Io ad esempio sono stata una grande fumatrice nelle mie ultime vite e così rovinando il mio polmone, la malattia ha trovato facile accesso a questo organo già rovinato spiritualmente parlando. Ora me ne faccio una grande colpa! Sono qui per dirti che ti amo e prego che tu ti prenda cura del tuo corpo. Tante volte pensiamo di fare diete per essere magre e belle mentre roviniamo quello stesso corpo con le sigaretta ed abusi vari. Allontanati dagli eccessi di qualsiasi genere, fai un po’ di moto, prenditi cura del tuo corpo in modo da sopravvivere a questa pandemia. Voglio assicurarti che sto bene e ho accettato il mio destino anche se a malincuore. Prenditi cura di te tesoro. Abbraccia tutti quanti a nome mio,

Daniela”

da Lothar

“Trovare la pace dello spirito è un lungo viaggio, pieno di incidenti, difficoltà, sofferenze e errori. Lo so bene io, porto la mia umile testimonianza alle parole così vere di Fratello Cosimo. Per molto tempo me le ripeteva, mi mostrava l’evidente verità delle sue parole; ma io, cieco, testardo, non volevo vedere. Non una, non due, non tre volte ha insistito e io ho rifiutato il suo consiglio. Per secoli e secoli ho stupidamente inseguito le mie vendette, ritorsioni, coltivato con compiacimento il mio odio verso chi mi aveva ferito massacrando la mia famiglia. Ma dopo secoli, e una moltitudine di reincarnazioni, tutte vissute all’insegna dell’odio, della vendetta ovvero dell’infelicità più totale ho visto che mi ero trasformato in un mostro peggiore di quello che tanto odiavo e disprezzavo. Ho visto che nel mio delirio ho fatto anche di peggio. E finalmente la parole di Fratello Cosimo hanno fatto breccia nel mio cuore, ho aperto gli occhi e sono inorridito davanti alla visione di me stesso e alla consapevolezza dei millenni di dolore causato e subito senza mai avere un attimo di pace e serenità vera, né da incarnato né da disincarnato, altro che l’inferno. Adesso sono alcune vite che ascolto e mi sforzo di mettere in pratica i pazienti consigli della mia guida, ancora non amo, lo ammetto, ma almeno non ho più il cuore pieno di quella rabbia, furore e odio; adesso inizio a capire, ad assaporare cosa sia la pace e la serenità. Ancora ho momenti di debolezza, momenti in cui ricado in quelle vibrazioni disgustose ma almeno non me ne compiaccio, anzi mi fanno stare così male e il ricordo dei momenti di pace così attraente che lo sforzo per abbandonarle è totale e immenso, e quale sollievo, quale senso di liberazione quando risalgo e esco da quei gorghi tenebrosi. Ascoltate dunque le parole, i consigli, io sono un testimone della loro veridicità,

Lothar”

da Fratello Cosimo

“Cari fratelli, il sacrificio vero è amare il prossimo. È ben difficile amare chi ci odia ma questo è ciò a cui dobbiamo tendere con tutto noi stessi. Abbiamo letto nel Vangelo, Dio manda la pioggia e il sole per tutti, per i buoni e per i cattivi perché tutti ama nella Sua perfezione e Gesù ci esorta a diventar perfetti come il Padre, cercando di amare tutti. È chiaro che è un lungo e progressivo cammino verso l’amore universale, non è che da domani riuscirete ad amare chiunque, soprattutto se vi ha fatto del male. Ma è qualcosa su cui dovete iniziare a riflettere e a fare i primi passi. State crescendo, non è più ora dell’occhio per occhio, dente per dente, è ora di cambiare, è ora di diventare migliori, abbandonare l’odio, la rabbia, il desiderio di vendetta. Abbracciate invece il perdono e la misericordia. È ora di diventare migliori. Sarà per gradi, non riuscirete subito ma dovete provarci, almeno ad astenervi dal desiderare il male. Riflettete su questo, desiderare il male, cercare vendetta, coltivare rabbia è non essere migliori di chi tanto duramente condannate, è porsi sullo stesso piano. Vedete il male nell’altro e volete fare altrettanto? In cosa sareste diversi? Sapete delle reincarnazioni, non sarà forse che in passato voi stessi magari avete causato un male anche maggiore a quello che oggi vi ferisce in quella che per lui, per voi anche, è una lecita vendetta o giustizia? Gesù ci insegna che la strada della perfezione ci porta a spezzare queste catene di odio, per liberare il nostro spirito da questi sentimenti terribili e velenosi che impediscono la crescita e quindi la nostra stessa pace e serenità. Spesso chiedete serenità e pace al Padre, ma siete voi stessi che ve le negate da soli, negandovi la crescita, negando la nostra stessa natura, negando l’amore. Volete pace e serenità, il Padre ve le offre, vi ha indicato la strada, abbandonate la rabbia, abbracciate l’amore anche per chi sembra meno meritarlo ma in realtà più ne ha bisogno. Solo l’amore disinteressato, puro, che nulla vuole in cambio potrà darvi la vera pace che tanto bramate. Siate perfetti quindi, amate.

Fratello Cosimo”