da fratello Cosimo

“Che lezioni importante: la prospettiva. Voi sempre vi ingannate perché osservate tutto da una prospettiva fisica, materiale; è comprensibile che vi succeda, siete immersi nella materia e anche quando avete già una forte consapevolezza spirituale, invariabilmente vi ingannate occasionalmente, perché è una deformazione del vedere e del pensare che richiede uno sforzo attivo e costante, una vigilanza continua nel vostro stato di incarnati per correggere questa distorsione e cogliere il vero senso delle nostre parole e delle vostre esperienze. Voi vivete sulla terra un’esperienza fisica che non è fine a se stessa ma alla vostra crescita spirituale. Tutto è in funzione dello spirito: ogni vittoria o sconfitta, ogni benessere o malessere è solo uno strumento, la vita fisica si giudica in funzione di quanto fa crescere il vostro spirito, non di quanto è comoda e gradevole. Evolvere è l’imperativo e o fate attraverso esperienze fisiche, quali esse siano. Le esperienze vi arrivano in base a ciò che è necessario al vostro spirito, il benessere fisico-materiale è irrilevante per se stesso. Noi non ci preoccupiamo che abbiate una vita di ricchezze o di povertà, ma che abbiate una vita utile alla vostra crescita, che sia attraverso la ricchezza o la povertà a seconda di ciò che può essere più utile ed efficace, senza dimenticare i molti errori di cui siete portatori e di cui dovete portare il peso delle conseguenze. Ma spesso una stessa esperienza è utile in molti livelli, è al tempo spesso espiazione e purificazione, pagamento e crescita. Così a volte pagate il prezzo di errori passati e al contempo imparate a brillare di amore e accettazione. Questa è la sublime bellezza della vita fisica, che permette allo spirito di germogliare e realizzare il potenziale per il quale è stato creato; le difficoltà della vita, le sue sofferenze spesso sono come lo shock termico che permette ai semi di germogliare e i fiori e i frutti verranno col tempo. Ricordatevi sempre, noi siamo spiriti in un corpo fisico per un breve tempo, non un fisico o un corpo. Che la pace del Signore vi accompagni,

Fratello Cosimo”

da Elisa

“Mamma, mamma! Mi sta uccidendo, aiutami! Aiutami! No, voglio tornare.

Sanndy: calmati pensa a Gesù

Spirito: ma che è successo, perché mi brucia tutto?

Sanndy: non pensarci, fai un bel respiro profondo

Spirito: non sto bene, mi fa male il braccio. È stato il vaccino? Sono in ospedale?

Sanndy: purtroppo il tuo corpo non ce l’ha fatta

Spirito: no, ma non posso, ho solo 18 anni! Lei si sbaglia! Chiami mia madre per cortesia

Sanndy: quello che puoi fare è mandare un messaggio a tua madre

Spirito: no, non è possibile, ma sono viva

Sanndy: sì, ma il tuo fisico non c’è più

Spirito: mi dica che è un brutto scherzo!

Fratello Ambrogio: figliola, era ora di rientrare, perché questo è stato chiesto da te prima ancora di rinascere, non ti ricordi?

Spirito: no, che vuoi che mi ricordi, ma che cosa dici, non sono scema, quale progetto?

Fratello Ambrogio imposta le mani su di lei e le da un passe

Spirito: ora ricordo, sì, mi sentivo in colpa per le morti che ho causato nelle prigioni dove lavoravo, gli applicavo io la puntura e morivano. So che era il mio lavoro ma non mi davo pace, mi chiedevo se soffrivano, se erano sereni… così per liberarmi del senso di colpa ho voluto provare io la morte con una iniezione, grazie fratello Ambrogio, ora sono in pace, non c’è nessun errore, solo amore e riscatto, ed ora che faccio?

Fratello Ambrogio: vieni con me, ora sei pronta per ricominciare

Spirito: si sono pronta per ricominciare, ma almeno questa volta sono in pace.

Elisa”

da Lucilla

“Ma no! Ma perché è morto così giovane? Io che sono vecchia ci sono rimasta male, povero lui! Ma non capisco il perché di tanto dolore.

Sanndy: quello che voi vedete come dolore è soltanto l’inizio di qualcosa di più bello

Spirito: ma che c’è di bello nella morte, solo tristezza c’è?

Sanndy: si guardi attorno, è bello nel mondo spirituale

Spirito: vabbè, nulla di bello

Fratello Ambrogio: guardi più in fondo, c’è sua mamma che l’aspetta

Spirito: ma quale madre, mica la mia! La mia è morta da tempo! Voglio dire a mia figlia Anna, lei deve guardare suo figlio più piccolo perché sta facendo delle cose poco belle! Anna mia, possibile che non ti importa di Tonio che non sta bene, che va in giro a bere e farsi le canne? Ma ormai pensi solo al tuo uomo, pensi! Devi fare la madre te, e prenderti cura dei tuoi figli! Ma che ti ho insegnato io! Vuoi che tuo figlio vada in comunità? Sono venuta a dirti che se non fai la mamma per i miei nipoti racconto tutto a tuo marito, stai pure certa che lo farò! Ti do due settimane di tempo e dopo ci penso io,

mamma Lucilla”

da Simone

“Mi sento un po’ rimbambito… ma chi mi chiama? Che succede? Mi fa male il collo! [Fratello Ambrogio: hai avuto un incidente] no, non ho sofferto nulla, ma di quale incidente parli? Mi fa male il collo, la prego chiami l’ambulanza che fa male!

Sanndy: guardami, non ti fa più male, sei guarito, il dolore non c’è più

Spirito: ma che è successo?

Sanndy: il tuo corpo fisico e finito e tu sei qui

Spirito: nooo, e mia mamma lo sa? E dove è la mia famiglia?

Sanndy: lo sa, loro hanno ancora del tempo da passare sulla terra poi verranno dove tu li aspetti

Spirito: ma sono così giovane, perché Dio mi ha fatto questo? Io non ho combinato una mazza, non avevo fatto niente nella mia vita, ed ora che faccio?

Sanndy: Dio ti farà ricominciare da capo, purtroppo tante volte non capiamo il senso della vita, ma Dio ci da sempre la possibilità di ricominciare

Spirito: la prego dica ai miei che li amo, ed anche alla mia ragazza,

Simone”

da Federico

“Mamma Ilda, sono qui. Ringrazio Dio la possibilità di dirti che sto bene. Non ho sentito nulla, non mi sono fatto male come pensi tu, non ero più presente quando mi hai visto morto. È strano dire che sono morto perché non è proprio così. Mi sento come strappato da un fisico che non era nemmeno a posto per starci più come prima. Non piangere, mamma… ti chiedo scusa per le parole che ti hanno ferito, non ero del tutto in me. Non hai sbagliato nulla, ma io sono stato troppo fiducioso nelle cose poco giuste per me, ma non posso dire di più. Ricordati che sto bene e non farti portare dalla tristezza,

Federico”

da fratello Ambrogio

“Cari fratelli e sorelle, il più delle volte quello che aspettiamo ci arriva in una maniera diversa da come ci aspettavamo e la nostra delusione è palese, ma non dovete pensare che Dio sia più piccolo delle vostre intenzioni e desideri; quello che per voi significa la gioia, la pace, la felicità può essere la strada spirituale sbagliata per la vostra evoluzione, aprite gli occhi! Guardate oltre! La vera vita non è nel mondo fisico. Ben sappiamo che le prove sono difficili ma sono qui proprio per incitarvi nella crescita, ascoltate col cuore e guardate con lo spirito. Non lasciate disperdere la possibilità di redenzione che la malattia vi porta! Guardate oltre, cari miei!

Fratello Ambrogio”

da fratello Cosimo

“Dubbi, dubbi, quanti dubbi. Il dubbio è un elemento necessario, ma va preso a dosi limitate, come tutto in eccesso è devastante. È giusto avere dubbi, porsi domande, riflettere, non accettare tutto per oro colato, anzi la riflessione critica è doveroso e indispensabile per assorbire profondamente le nozioni e i precetti. La ragione deve essere sempre come un rasoio che va mantenuto affilato e il dubbio è la pietra che mola la lama della ragione che taglia le assurdità e cerca la verità. Ma il dubbio quando diventa eccessivo è un veleno, un acido che corrode lo spirito togliendo ogni ragionevole certezza, lasciando solo un’ansia inconcludente di un mondo di incertezza in continua transizione e ci si ritrova sperduti, senza appigli, su un pavimento che si inclina e ribalta in mille direzioni contrapposte costantemente. Dovete partire da alcune certezze fisse e assolute, poche in verità, e da lì costruire sulla roccia della fede la vostra conoscenza. Da queste poche verità tutto deriva e tutto si fonda, ciò che è in contrasto o in antitesi a queste è evidentemente falso. Dio è amore, bontà, conoscenza, giustizia, misericordia in assoluto. Partite da questo, che queste siano le vostre pietre di paragone. Il criterio su cui tutto misurare. Usate le parole di Gesù, il suo insegnamento morale per capire, per tradurre nella vita quotidiana le conseguenze di queste verità; Gesù ci ha dato un manuale pratico per interpretare il mondo e la vita. Usatelo. Ma siate elastici, non come avvocati che cercano il sofismo, il cavillo nella singola virgola, ma come colui che onestamente cerca di cogliere il senso profondo delle cose. Non cascate nella trappola del conflitto di verità, voi ancora state iniziando ad accedere a un livello basico di conoscenza che in alcuni casi può apparire superficialmente contraddittoria perché ancora non avete un’adeguata visione di insieme. A volte percepite aspetti diversi, ugualmente veri anche se non coincidenti perché visti da prospettive diverse, tutte ugualmente vere ma parziali. Solo nell’insieme si può cogliere la completezza della verità. Cercate dunque l’equilibrio, l’equilibrio del dubbio e dell’apertura della mente senza cadere nella trappola dell’insicurezza. Abbiate ragionevoli certezze, ma non dogmi assoluti. Il tempo, lo studio, l’applicazione vi daranno l’esperienza necessaria per mantenervi sicuri in questo equilibrio dinamico. Che la pace del Signore ci accompagni nel vostro viaggio di ricerca e crescita,

Fratello Cosimo”

da Mariella

“Ma signora, che è successo? Non ho capito niente. Ma di quali angeli parla? Perché qui non c’è niente e nessuno! Ma lui è pazzo? Mi sa di sì. Senta, so che lei scrive messaggi e voglio dire alla mamma Alice che sono insieme alla nonna Leopoldina nella città dei Chiodi. Lei è da tanto che ti aspetta e voglio sapere se verrà con noi quando arriverà la tua ora. Guglielmo non c’è, è tornato giù da qualche anno. Posso dire alla nonna che verrai a stare con noi? Pensaci e poi mi fai sapere. Chi scusi? [Fratello Ambrogio: sei Mariella] Sì sono io. [Fratello Ambrogio: vieni con me] Ma dove? Non lo so, e la nonna verrà anche lei? [Fratello Ambrogio: se lei vuole] Ma lì è bello? Nella città dei Chiodi c’è sempre brutto tempo? Ma se ci vado poi torno? E come si chiama questo posto? [Fratello Ambrogio: Alta Marea] Alta Marea? Mah, non lo so, e mia madre potrà venire anche lei? Allora va bene, ma se poi non mi piace? Aspetta due minuti che arrivo, mamma, non ti preoccupare di nulla, ci pensiamo noi più avanti per vedere come sarà, perché non voglio andarci senza di te.

Mariella”

da Gianpierino

“Gianpierino sono io. Posso signora? Ho visto quello che è appena successo… anche io sono morto? Capisco… quindi devo davvero lasciare la mia famiglia. C’era qualcosa infatti che non quadrava perché già mi sembrava strano che ogni ogni volta che mi avvicinavo mia moglie, Ada, piangeva… ed ora che faccio? Mi sento perso, smarrito… c’è qualcuno dei miei? I miei genitori, o mia sorella Vanda… non sono solo, vero? [Sanndy: Dio è con te] Dio… da tanto tempo non penso a Lui… quindi esiste? [Sanndy: certo] Cosa faccio? Ho peccato così tanto! [fratello Ambrogio: fratello la tua umiltà ti ha salvato, vai in pace a trovare i tuoi cari che ti aspettano oltre il sole]

Gianpierino”

da Alfonso

“Non ho capito. Che ci faccio qui? È arrivata la mia ora?

fratello Ambrogio: da tempo sei qui, fratello

spirito: Cioè, non ho capito

F.A.: si ricorda quando si è sentito male, quel dolore immenso nel tuo petto? Ecco, lì sei morto

spirito: ma che dici? Non ho capito! Dove è mia figlia Lara, perché non la trovo, dove sono?

FA.: tu sei in una piccola colonia vicina a Milano

spirito: ma mia figlia mia ha abbandonato?

F.A: no, sua figlia ci ha chiesto di portarti nella luce

spirito: manco sono morto io

F.A: provaci tu Sanndy

Sanndy: ciao, come ti chiami

Spirito: Alfonso e lei?

Sanndy: sono Sanndy. Lara è una amica membro di un gruppo di aiuto e supporto spirituale che mi ha chiesto di aiutarla a vedere l’oltre. Si guardi in giro. Dove si trova?

Alfonso: in una stanza

Sanndy: e chi c’è?

Alfonso: mah… in tanti… chi sono?

Sanndy: ma lei se ne accorge che non parla direttamente a me ma ad un corpo che scrive ciò che diciamo?

Alfonso: ma che stregoneria!

Sanndy: non è stregoneria, stia tranquillo, provi a guardarsi le mani, vede che sono più leggere di prima?

Alfonso: no.

Sanndy: ok, facciamo una bella cosa, si tocchi il petto. Cosa senti?

Alfonso: il mio cuore che batte

Sanndy: se ne è accorto che non le fa più male

Alfonso: sì, vuole dire che sono guarito

Sanndy: in un certo senso è guarito. Il suo corpo malato non c’è più, ma il suo spirito è eterno e perfettamente sano

Alfonso: ma che stai dicendo

Sanndy: Alfonso, tu sei morto ed è il tuo spirito che parla con me

Alfonso: no, non è vero

Sanndy: che faccio fratello Ambrogio, non vuole ascoltare?

[Fratello Ambrogio porta Alfonso al cimitero a vedere la propria tomba]

Alfonso: nooo, ma che cosa è? Perché il mio nome è lì? Che vuol dire?

Sanndy: il tuo corpo è morto da qualche tempo… apri i tuoi occhi Alfonso, guardati davvero attorno a te, vedi chi si avvicina

Alfonso: mamma! Mamma! Allora sei viva! Dio Grazie

[Se ne va con la mamma]

Alfonso”

da uno spirito

“Perché non guardate me? Come mai sono così sola? Ma davvero è questa la vita eterna? Che mai ho fatto di male per meritarmi questo ozio? [Fratello Ambrogio: sorella, la vita è movimento, la vita è studio, evoluzione! Vieni con noi che ti porteremo in un ospedale per aiutarci a ricevere gli spiriti appena disincarnati] No, non ci vado, e chi se ne frega degli altri? [Fratello Ambrogio: allora ti porteremo alla scuola per darci una mano nella cura dei bambini che aspettano con gioia il momento di reincarnare] Ma che dici? Certo che non mi piacciono i bambini, sono così schizzinosi e rumorosi. No, non ci vado! [fratello Ambrogio: allora ti porteremo in una valle di luce ad aiutarci nel mantenimento di un grande giardino che alberga piante medicinali e lussureggianti] Ma dai, sporcarmi le mani con la terra, ma va! Sto qui, ma che brutto posto però, non c’è niente da fare, che noia…[Fratello Ambrogio: “tanti sono gli invitati ma pochi gli scelti”]”

da Dionisio

“Dionisio è il mio nome. Sì, tanti mi hanno preso in giro e sinceramente è un nome ridicolo dato che non sopporto il vino. Sono qui attirato dalla vostra luce… come mai brillate tanto? [Sanndy: la luce non è nostra ma del Padre] Il Padre? E chi sarebbe? [Sanndy: il Creatore del mondo, il Padreterno, Gesù] Ma Gesù non è il figlio? Ma esiste? [Sanndy: sì, ma non riesci a sentire la sua presenza? Chiudi gli occhi] Sì… mio Dio! Piango! Ma è vero! Quanto amore, quanta pace e quanta gioia! Ma non sapevo che tutto quello che ho cercato nella mia vita lo trovo dopo morto… e che musica è? Gli angeli! Gli angeli cantano, Signore non merito tutto questo onore, sono piccolo, troppo piccolo! E che colori splendenti! Che luce! Via con te, portami via con te Signore, io ti prego in ginocchio portami con te, sono tuo.

Dionisio”

per Mariassunta

“Mariassunta, sono la nonna. Come stai, tesoro? Mi manchi così tanto! Ascoltami, stai serena perché Dio sa bene che hai un cuore d’oro. Non alimentare più zizzania nella famiglia, vivi in pace cara. Il tuo futuro inizia adesso; continua a seminare gioia e pace per raccogliere, non molto lontano, amore e affetto. Grazie per le tue preghiere, grazie per la tua luce. Sì, è venuto da me fratello Ambrogio che mi ha guidata verso la luce che non riuscivo a vedere. È ora di guardare verso l’aurora. Non pensarci più a chi ti ha perso… non alimentare l’odio e il rancore. È vero che lui ha sbagliato, ma hai sbagliato pure tu! Perdona e perdonati e vedrai che le cose si sistemeranno, tua

nonna”

da Lamberto

“Il cielo è il vero sforzo necessario alle nostre mani. Non è dormire; è vigilare! Non è sognare; è capire! Non è soffrire, è vivere. In tutti i tempi del mondo il Padre è stato presente per proteggervi ed è un controsenso pensare che nel momento più buio e difficile vi abbia abbandonato. Certo, alle volte è doveroso che il buon figlio decida, a sua volta, secondo i consigli del Padre, risolvere i propri problemi. Il Padre: perché siete ancora bambini innocenti ma un po’ monelli e così la FORZA INFINITA si presenta a voi come Padre per farsi conoscere. E come già sai, Lui va oltre qualsiasi ruolo. Non è il “campare” di cui dobbiamo preoccuparci, ma del momento che ci può portare dalle nuvole all’orlo del fallimento spirituale. È necessario invitarvi alla calma, tante cose sono state allontanate ma altre sì, dovranno arrivare per trovare un popolo sano, fedele, amorevole, e pieno di compassione… e solo da questo momento la pace scintillerà nel cuore dell’uomo di bene, forza, fede,

Lamberto”

da Paolo

“Mamma sono ancora debole. È stata una bad trip pazzesca e non sono fiero di dirti che ho cannato alla grande. Ringrazio agli angeli di bianco che mi tengono per mano da quando sono uscito dalla valle. Non sono cambiato al punto di meritare il Paradiso, ma sono cambiato abbastanza per dire un “basta!” a tutti i miei casini. Voglio crescere davvero e non so a chi ringraziare la possibilità di ricominciare da zero. Mamma, scusami. Tanto dolore provavo che, da egoista, non me ne sono accorto che il dolore più grande era il tuo. Non sentirti più in colpa, tu hai fatto del tuo meglio: ma anche io ci ho provato. Ma non sono riuscito. Ti chiedo di prendere tutte le mi cose e donarle se si può. Non mi serviranno più, e tu che ti metti a toccarle piangendo mi fa stare male. Sono stato uno stupido per non aver seguito i vostri consigli. Ma vuoi sapere, mamma? Noi abbiamo un Padre più grande di noi e Lui ci permette, ogni giorno, di ricominciare da capo. Voglio anche io essere felice e se devo seguire la luce, la seguirò… anche si ci vorranno migliaia di anni, la raggiungerò e non la lascerò mai più. Ti amo, tuo

Paolo”

da uno spirito

“Quando il lavoro non ci soddisfa dobbiamo prenderci cura di noi. L’ossessione può attirare entità così perfide che la vittima non se ne accorge nemmeno che è uno zombi portato dalle forze dense. Umiltà, gioia, bontà, generosità sono stati d’animo che non solo devono essere ricercati come devono essere mantenuti. Per lavorare con il Padre nel cuore e nella vita bisogna sforzarsi e cercare di allontanare i pensieri malati. Sì, la vita sulla terra è difficile ma è proprio questa la prova,

uno spirito”

da Olderico

“Sento un sonno pazzesco… non riesco ad aprire gli occhi… dove sono? Chi c’è? Angelina? Mia figlia Angela? Ma dove è? Amore di papà chi avrebbe mai detto che un giorno ti avrei scritto sulla terra che ancora sei lì. Il tuo babbo però stare stanco ma la mia testa a va ruba. Tante cose da raccontarti, quanti problemi risolti! E che bello rivedermi in te! Sei una bellissima donna e sono molto orgoglioso di essere tuo padre. E già, qui è un po’ così, ma penso che quando finirò il mio potrò iniziare a lavorare nell’ambito del soccorso giornaliero. Mi dicono che devo andare. Angi, piccola mia… Salutami tutti,

Olderico”

da Silvio

“Silvio, Silvio, chiamalo tu Chiara, io non lo ho ancora sentito. Dobbiamo salire tutta questa montagna? Andiamo a piedi, non guardo indietro, non guardo giù, ma io ho paura. Cerco di arrivarci, fratello Ambrogio ma se io cado cosa mi succede? Ah non succede niente, sono solo le mie paure. Silvio? Come cosa vogliamo, vogliamo farti compagnia, che succede, perché sei così lontano da tutti in un posto difficile da arrivare?

Silvio: perché siete qui?

Sanndy:siamo qui perché tua mamma ci ha chiesto di cercarti, e ho portato come un’amica, Chiara e un frate che mi ha fatto vedere dove eri altrimenti non lo sapevamo. Dimmi che è successo, come mai?

Silvio: non ci voglio pensare

Sanndy:invece è bene pensare, parlare, guardami negli occhi, ascoltami, che è successo, dimmi?

Silvio: soffrivo

Sanndy: tutti noi soffriamo, non esiste nessuna persona che non abbia un dolore ma non è una giustificazione per uccidersi.

Silvio: io soffrivo tanto

Sanndy: lo so mio amore, lo so, ma adesso soffri ugualmente vedi? Lo so che fa male, ma siamo qui per aiutarti, passerà. Va bene, non parlare più di tanto, adesso vai con Chiara, vedrai che passerà tutto.

Silvio”

da Vladi

“Vado a cercare Vladi, ciao Chiara, è arrivata, andiamo. Non c’è niente, solo quella casa lì, cerchiamo Vladi, è nella casa andiamo. Si Chiara bussa, bussa, non ci risponde nessuno ma Chiara lo sente lì dentro, entriamo comunque. Vladi? Vladi? Come facciamo a parlargli, guarda, come facciamo Fratello Ambrogio? Lui ci sente? Vladi, mi ascolti, ci sei? Lo sappiamo che ci sei, siamo state mandate per aiutarti, non fa più male, vieni con noi. Vladi, ok fratello Ambrogio,mandiamo energie di vite nel chakra della corona, Vladi, ci sei adesso, ci ascolti, non importa dove sei, stai bene adesso, ci ascolti vero? Vogliamo solo che respiri piano piano, hai avuto un problema e adesso ti portiamo in un posto di soccorso, no, non pensare a niente, vogliamo solo che tu riposi, ok. Sì vedrai che andrà tutto bene, va con fratello Ambrogio

Vladi”

da Mario

“Ciao Luigi sono tuo padre. Ci siamo visti e vissuti insieme alcune vite mentre in questa sono stato poco tempo così come ci siamo accordati prima. Sono felice per la vostra ricerca spirituale, ma tu ricordati che per attirare a sé la spiritualità di luce il medium deve lavorare a nome di Gesù, nell’intuito di aiutare lo spirito sofferente o confortare tramite i messaggi, lo spirito che è rimasto sulla terra. Noi stiamo facendo la nostra parte e non lasciamo che nulla di male vi succeda ma ci sono due cose che voglio dirti, e la prima è di non insistere a chiamare il tuo amico perché lo stai facendo soffrire. Dopo il trapasso è un momento molto delicato per uno spirito che lascia dietro tutti i suoi affetti e quando viene chiamato ritorna come se fosse stato risucchiato. Non ci sono solo ossessori disincarnati ma gli ossessori incarnati sono ancora peggio! Non evocate le anime! Chiedete al Padre la sua autorizzazione per ricevere il tuo amico, ma che sia a criterio del Padre! Ora vi saluto e ricordati.

Mario S.”