per Sandra

“Sandra il mio pensiero va a te che in queste ore ti affanni disperata nel mare della disperazione col terrore di affogare. Sandra mia, tu mi insegni che è proprio la nostra paura e agitazione a metterci in pericolo più che il pericolo in sé. Non sei sola, noi non ti abbandoniamo al tuo destino, ma nella tua disperazione, come l’uomo che affoga invece di agevolare il soccorso finisci per cercare di affogare il soccorritore. Ma non temere, noi non affoghiamo, rimaniamo fermamente ancorati nella fede e nella luce e non smetteremo di aiutarti ma devi permetterci di farlo, devi aprirti al nostro aiuto. Equilibrio, equilibrio, impara a guardare dentro te stessa, a riconoscere le tue emozioni, senza negarle ma distaccati da esse. Guardale, riconoscile, non smetterai di provarle ma imparerai a dominarle e non esserne dominata. Noi ti aiuteremo, aiutaci ad aiutarti. Non sono solo in questo, chi molto ha amato poi raccoglie amore da molti. Anche da chi ora non ricordi.

Da tutti quelli che ti amano da prima ancora che possa ricordare”

da un fratello

“Il bello di non avere più un corpo è di essere liberi. Voi lì vedete la vita solo attraverso il corpo e pensate che siccome non vedete altro non esista altro. Non è perché non vedete qualcosa che questa smette di esistere. Esistono miliardi di galassie che esistono da tempi immemorabili prima di voi e che esisteranno dopo di voi, senza che nessuno, mai, sulla terra le abbia viste. I virus e i batteri esistono da molto tempo prima di voi, hanno sempre convissuto con voi ma ne avete percepito e vista la presenza solo poco tempo addietro, eppure erano lì. Ora si sta aprendo uno spiraglio sempre più grande anche su questo mondo, ora progressivamente inizierete a vedere e scoprire e per molti sarà uno shock. C’è grande fermento, un’epoca è finita e si appresta a iniziarne un’altra, l’epoca della materia volge al termine, ora inizia l’epoca dello spirito. Tutto cambierà, perché cambierà il paradigma su cui si basa l’esperienza umana, ora l’animale umano andrà in secondo piano e avanzerà lo spirito. Finalmente liberi dai lacci più stretti del corpo fisico inizierete a curare davvero lo spirito, inizierete ad essere davvero umani. Non aspettatevi di vedere in poche stagioni il risaluto finale del cambiamento, perché questo si sviluppi appieno serviranno alcune generazioni ma molti di voi potranno assistere all’alba del nuovo mondo per poi ritornarvi e contribuire alla sua crescita. Gioite per l’occasione che vi è offerta, la avete attesa da sempre e avete lottato da secoli o millenni per essere pronti, ora che siete a un passo da questa vetta non desistite, non fatevi intimorire dagli abissi che vi circondano, quanto più salite in cima alla montagna più il paesaggio è splendido e divino anche se l’ultimo tratto è il più duro e faticoso, e quanto più alta è la vetta più profondo è l’abisso sotto di voi, ma voi già state uscendo da quell’abisso con le vostre stesse forze, con la vostra volontà di crescere. Abbiate quindi coraggio di slanciarvi con un ultimo sforzo purificando voi stessi e raggiungendo così la purezza del nuovo mondo. Gioite della libertà dal corpo, pur avendone uno. Allora non sarete più imprigionati ma avrete un valido strumento dello spirito per la sua crescita ulteriore.

Un fratello”

da Silvana

“Il mio nome è Silvana, sono rimasta incinta a 16 anni. Paura, dolore, tristezza, angoscia e il desiderio di morire ormai appartenevano alla mia vita. Non ho raccontato subito ai miei genitori ma penso che abbiano capito da soli, e poi la terribile sentenza: abortire. Il mio sangue si è ghiacciato tra le vene, già sognavo col mio fagottino tra le braccia anche se il padre aveva detto di non cercarlo più. Ero una brava ragazza, ma purtroppo il mio nome andò di bocca in bocca ed i miei genitori mi volevano fuori di casa se tenessi il bambino. Piangevo notte e giorno disperata finché i miei mi hanno convinta a dare mio figlio in adozione e così ho fatto. Era una bambina, già l’amavo da morire ma poi il parto non è stato facile e un giorno dopo molte sofferenze ho chiuso i miei occhi sulla terra. Ora tu, figlia mia, hai chiesto di me! E sono piena di gioia! Sono qui per dirti che ti amo, non avere paura della vita, tua mamma ti protegge sempre,

Silvana”

da Pierpaolo

“Ciao a tutti, mi sento un po’ stupido mentre scrivo questo messaggio sapendo che sapete il motivo della mia morte. Sono morto ingozzato con una mozzarella come se fossi un bambino di due anni, avrei dovuto essere più attento! Non riesco a darmi pace. Tu mi puoi dire quello che vuoi ma tanto è… Sono ancora molto deluso con me stesso, ho una moglie e figli che hanno un disperato bisogno di me, non lo so ‘ste cose di Dio… portare via un uomo alla sua famiglia e che ha pure i figli malati non mi sembra un grande Dio. Scusami, hai ragione è che soffro tanto.

Fratello Ambrogio: ora non soffrirai più, vieni con me, ti porto dove ti aspetta uno spirito di luce che ami tantissimo

Pierpaolo : Chi?

F. A.: Sorpresa, andiamo”

da una mamma

“Figlia mia, scusami non poter essere presente al tuo matrimonio, lo sai bene che era il mio sogno più grande. È che a volte semplicemente non è possibile contare col solo desiderio. Sì, ti ho vista ed eri bellissima nonostante lo sguardo triste… sì, piango anche io ma solo perché sono emozionata, sei bellissima, dolce, e quando arriverà il tuo momento di unire le altre vite sarai una mamma fantastica. Con te lascio tutti i miei sogni… mi resta il ricordo dell’amore che ci ha unite. Non preoccuparti per la “foresta nera”… non c’è più. Vivi la tua vita con serenità e amore e vedrai che tutto il tuo corpo sarà luce, controlla sempre la tua salute, quella di tuo marito e di tutti che ti stanno vicino. Il più delle volte la prevenzione è meglio della malattia, che Dio sia con te,

mamma”

da Michele

“Ciao Cri, tu vedi un uomo che non sono io. Ho fatto e detto cose di cui mi vergogno profondamente e credo che da quando sono tornato qui tu abbia avuto l’accortezza di dimenticare la parte peggiore di me e ti ringrazio. Ma qui è ben diverso; non ci si può nascondere. Ti vedono per quello che sei e non per quello che appari. Non sono nel purgatorio ma non sono nemmeno nel paradiso; concetti tra l’altro, ben lontani dalla verità. Qui mi guardo dentro e vedo che sono il mondo coi suoi eccessi, la sua vanità ed anche quei peccati che ci rovinano il fisico. Ti ripeto, sono alcune considerazioni. L’incidente è stato fatale e non mi sono reso conto ma poi… dolore, incredulità, tristezza… per te e per le nostre figlie. Volevo mandarti un messaggio ma dovevo prima conoscermi. Apri gli occhi: non va bene il tuo atteggiamento ostile. So bene che sei una donna dolce e generosa ma gli altri non ti vedono così. Da qui ti invio tanti baci e la certezza che nulla è finito, sarò sempre con voi, tuo

Michele”

da un fratello

“Il nome, il nome, chiedete sempre il nome, quanta importanza inutile date al nome. Importa il messaggio o il messaggero? Per questo spesso non vedete e non ascoltate messaggi divini che vi giungono da vie inaspettate, date più importanza al messaggero che al messaggio. Sono forse più importante io che la parola del Padre? Io non sono nessuno in quanto strumento del Padre, quando io porto la Sua parola e faccio la Sua volontà io sono tutto col Padre, io sono nel Padre e Lui è in me. È il Padre che si glorifica, è il Padre che mostra il Suo amore e la Sua misericordia. Ascoltate le Sue parole, ubbidite ai suoi consigli senza idolatrare chi semplicemente e umilmente ve li consegna. Io come chiunque, non devo essere importante per voi ma tutti siamo importanti per il Padre. Il Padre tutti ci ama, in tutti ripone la Sua attenzione e il Suo calore, persino nei più ribelli e insofferenti, forse in loro ancora di più. E allora accogliete il Padre dentro di voi ascoltando i Suoi insegnamenti e praticandoli diventerete voi stessi i Suoi strumenti e sentirete sempre di più la gioia infinita, la pace incalcolabile, l’assoluta armonia del Padre che sempre di più si farà manifesta in voi quando anche voi siete strumenti del Suo sommo comandamento: “Ama il tuo prossimo come Gesù vi ha amato”.

Nell’essere strumenti del Padre già c’è tutta la gioia possibile, già si è ripagati in modo che nessun riconoscimento terreno potrà mai nemmeno avvicinare. No, non glorificate quindi gli strumenti, glorificate il Padre seguendo le Sue parole. Ognuno di noi può essere questo sublime strumento di pace e amore, fondersi col Padre, farsi tutt’uno nella volontà e nell’azione e godere del Regno dei Cieli ancora sulla terra. Aprite il vostro cuore, muovete le vostre mani e sarete tutt’uno con la gloria del Padre e la gloria degli uomini sarà del tutto insignificante,

un fratello”

da Gianni

“Graziano, ho bisogno di te! Abbi forza e fede per superare questi momenti difficili. Non mollare!! L’aiuto arriverà. Ti prego di dire alla tua mamma di non lasciarmi così in ansia. Prego per voi e con voi, abbiate fede che le cose si sistemeranno. Chiedo alle ragazze di stare insieme a voi in questo momento. Forza, io dal cielo vi abbraccio e vi proteggo come posso,

Gianni”

da Fratello Giacomo

“Sorella Giustina noi scegliamo le nostre prove accordo con l’obiettivo prefissato ancora nel mondo spirituale. Tu hai sofferto dure lezioni, lutti, tristezza e tanto dolore. Hai scelto la tua famiglia consapevole della probabilità di immensi dispiaceri ma quando spirito nel mondo del Padre tu avevi la piena certezza della tua vittoria perché desideri andare in un mondo di luce più raro della terra e una delle tue principali paure era la mancanza di fede che avresti potuto avere nel bel mezzo del baratro della tua vita terrena. Hai chiesto aiuto e noi siamo qui. L’accettazione e l’umiltà di tutto ciò che succede ti renderanno degna di un posto là dove vivono i tuoi grandi affetti; in un mondo più perfetto e più evoluto. Non perdere tutto ciò che hai acquisito fino adesso! Pensa a noi, a Gaetano e a tutti i tuoi cari che ti aspettano con un sorriso in un mondo migliore. Abbi dunque la forza per arrivare fino al giorno in cui il Padre ti dirà che la tua missione è giunta alla fine,

Fratello Giacomo, guida spirituale della destinataria”

da Giovanni

“Mamma, oggi c’è festa! Ci sono tanti amici che sono venuti a scrivere alla loro famiglia e ci sono anche io, la Sanndy mi guarda sorpresa perché mi vede ancora con l’età che avevo sulla terra quando ti ho lasciato, ma parlo come un adulto. Ecco va meglio così signora? Mamma, è tutto così cambiato nel mondo ed anche a casa nostra. Ho visto tanto dolore e mi dispiace che la mia partenza sia stata per voi così traumatica. Vorrei tanto che le persone sapessero davvero che la morte è soltanto il cancello di uscita della scuola per ritornare alla colonia quando gli esami sono finiti. Qui sto bene e proseguo il mio sogno di diventare un educatore nel nuovo mondo perché ci saranno i bambini speciali che devono avere come maestri persone qualificate tramite prove difficilissime e a volte tanto sacrificio. Ormai se ne parla tanto di pandemia e pianto e dolori… ecco ma guardiamo la gioia mamma, pensa a me con la speranza di che il mondo sarà finalmente il paradiso sulla terra, tuo Giovanni”

da Davide

“Mamma D. , sono il tuo Davide, è con tanta gioia che ti scrivo per dirti che sono guarito, ora posso saltare e giocare insieme ai miei amici. Sono un angelo, proprio come lo dici tu. Questa incarnazione è stata suprema per me e quando ritornerai qui insieme voleremo nella luce. Non piangere, mamma, sono ancora il tuo bambino ma pieno di luce. Dove sto adesso in attesa del giorno in cui arriverai anche tu partecipo ai giochi ma aiuto anche i maestri che impartiscono le loro lezioni; canalizzo energia per aiutare la natura terrena che tanto soffre in preda alla cattiveria degli uomini. Non aver paura di vivere, ti sono accanto perché sei la mamma migliore del mondo. Papà è strano, non se mi vede ma lo amo lo stesso. Non posso andare oltre ciò che è permesso, mamma. Sempre con te,

Davide”

da Fabrizio

“Sono Fabrizio B. e sono ancora intontito. Cerco di pensare ma mi fa male la testa e provo dolore dappertutto. Non capisco perché nessuno mi aiuta. Ma tu chi sei? Da dove mi conosci? No, ma di quale incidente parli? Ma sei pazza? Chiama un dottore mi fa male. Ma da dove sono spuntati? Mi scusi, puoi dire ai miei di venire a trovarmi? Grazie

Fabrizio B.

[Fabrizio è in un posto di soccorso dove verrà aiutato a capire e ambientarsi, quando starà meglio potrà mandare un messaggio ai suoi. Fratello Ambrogio]”

da Mattia

“Sanndy – Dai vieni, sei pronto?

Mattia – quasi non ci credo! Come devo fare? Mamma, sono Mattia, sto benone! Non restare più in pensiero perché mi sono abituato a vivere qui. È molto carino e sembra la città di Milano vecchia. Ci sono svariati giovani in servizio del bene ed è bellissimo il loro lavoro. Io sono ancora in progetto di crescita e recupero della mia memoria ancestrale. No, non so dove voglio lavorare. Mi piacciono tutti i lavori ma non mi sono ancora identificato con nessuno di loro. Qui si gioca, si studia, si chiacchiera… e certo che vado a trovare mia madre Antonella ma poi lei no si ricorda niente e piange… piange… è un po’ triste però, vorrei tanto che mia mamma avesse la certezza che sono il suo Mattia e nella sua mente ha ragione in merito alla mia apparenza, sembro adesso un ragazzo diciottenne. Ti amo tanto e no ti dimenticherò mai,

Mattia”

da Daniele

“Mamma, e meno male che la medium mi ha aiutato, ero pure il primo della coda. Come stai? Eh già, so per certo che non puoi stare bene e mi dispiace. Immagino che perdere un figlio sia il dolore peggiore che esista, ma Dio che è l’essenza stessa dell’amore mi ha permesso venire qui per dirti che sono vivo. La morte è una illusione e dovrebbe chiamarsi “scambio”, sì perché torniamo qui per fare un ricambio di abito (corpo fisico) ormai rovinato o vecchio. Siamo creati, mamma Rita, per fare cose più grandi, la medium mi vede alto, ancora giovane, magro, capelli mossi castani chiari e carnagione chiara. Purtroppo ho perso la mia abbronzatura da qualche parte. Che dirti di più? Ti dico che sei la mamma più bella e la tua luce brilla di più di tutte le altre stelle. Sono fiero di come sei maturata e di come hai aperto gli occhi al vero mondo. Ti chiedo di salutarmi tutti quanti e i segni che vedi in giro sono davvero io,

Daniele”

da Anna

“Il mio corpo era stanco e Dio mi ha dato il permesso finalmente per ritornare a casa. Mi chiamo Anna P. e sono stata chiamata da mia figlia tanto tempo fa. Perdonami, amore di mamma, ma non potevo venire prima. Il mio fisico ha lasciato strascichi di energie dense che poi si sono ripercosse anche nel mio spirito. Ci è voluto un po’ di tempo prima che mi riprendessi e cosa ci trovo qui? Il caos! Mi dispiace che tutto stia andando a rotoli e vorrei poter essere con voi per dirvi di non aver paura. Ma tanto lo dico ancora adesso. Smettete di litigare, possibile che non avete capito nulla? Siamo una famiglia e non possiamo lasciare che la paura rovini il nostro domani. Abbiate fede! Dio si prenderà cura di tutte voi. E ti devo dire figlia, che non sono arrabbiata con te. Almeno non più.

Mamma Anna”

da Matteo

“Mamma Paola, i cammini di Dio sono infiniti ed era il momento giusto di rientrare a casa. Un po’ mi stavo perdendo; il mondo ci riempie di illusioni, vizi e futilità e già non mi ricordavo nemmeno chi fosse Dio. Anzi, bestemmiavo pure! Ma sono entrato in possesso della mia memoria ancestrale e ringrazio Dio perché quei batteri mi hanno salvato da me stesso. L’amore rimane intatto per te e papà. Forse se avessi avuto un po’ più di fede non vi avrei fatto soffrire così tanto… ma ora siete qui e finalmente sapete che sto bene, la colonia dove mi trovo si chiama (non ridere) “Metavisione” so bene che è un nome strano ma mica lo scelgo io! Tanti abbracci per te e per tutti quelli che amo. Grazie per aver accolto, anche se per poco tempo, tuo figlio Matteo che non aveva una briciola di sanità mentale ahahaha, ti amo

Matteo”

da Roberto

“Sono Roberto. Sono un giovane. Sono un anziano. Sono un uomo. Sono una donna. Sono un santo. Sono un peccatore. Sono una vittima, sono un carnefice. Sono e sono stato tutto questo. Cosa sono allora? Sono uno spirito, creatura del Signore. Emanazione del Padre e verso il quale cammino. Lentamente, molto lentamente. Trascinandomi in uno sforzo inarrestabile e senza pausa per lasciare dietro di me i miei difetti e i miei limiti. Ad ogni passo una fiammella di luce si accende in me e un pezzetto di tenebra sparisce. Ho vissuto mille vite, tutte necessarie, tutte importanti ma nessuna necessaria, nessuna importante. Ogni vita deve essere vissuta e usata a fondo per imparare, per crescere, per fare passi avanti ma dobbiamo essere consapevoli che è una vita di tante, infinite, tutte preziose eppure nessuna più importante dell’insieme di tutte, della somma di tutte che è la mia evoluzione attuale. La vita è importante, è sacra nella misura in cui ci offre la possibilità di crescere. Sapendo che dove ho avuto successo lo porterò con me per sempre, dove ho fallito e sbagliato avrò altre possibilità di fare meglio e imparare. Cosa voglio dirvi con tutte queste parole e contraddizioni? Che ogni vita è importante e utile, che deve essere sfruttata a fondo senza perdite di tempo e di energie ma sapendo che non è l’unica occasione in assoluto. Anche in questo si manifesta la misericordia del Padre, che ci ha creato pronti per crescere e ci da tutto il tempo e le occasioni necessarie per farlo. Non una vita sola dove il fallimento ci condanna alla eterna perdizione. Ma infinite vite alla ricerca della perfezione a cui siamo in un certo senso sì “condannati”. Anche se volesse un’eternità, ci arriveremo. In equilibrio in questa tensione dualistica, tra sforzo infinito e assoluto in ogni vita e consapevolezza che anche nel fallimento non tutto è perduto, sempre ci sarà una nuova opportunità ma al prezzo di molta sofferenza. Andiamo dunque, camminiamo lieti e infaticabili verso la luce della perfezione, spingiamo i nostri pensieri e le nostre azioni verso l’alto, solleviamoci sopra le sofferenze morali e fisiche della vita innalzando il nostro spirito verso il Padre! Che l’amore per Dio sempre vi accompagni e possa aiutarvi nel cammino,

Roberto”

da Annamaria

“Quante volte ti ho detto che non era la persona giusta per te… perché non mi hai dato ascolto? Ti avevo detto che ti avrebbe resa infelice ma tu hai insistito e guarda cosa poi è successo! Ora tu chiedi ancora i miei consigli ma figlia, non posso darti oltre che le stesse parole di prima, ma se non mi hai dato ascolto quando ero ancora fisicamente vicino a te perché dovrei pensare che adesso mi avresti creduta? Tu continua così e lui se ne approfitterà e, credimi, più avanti se la prenderà anche coi bambini. Avrei voluto che tu ammettessi di essere una donna che ha bisogno di aiuto, essere aggredita non è normale! Io sto cercando farlo allontanarsi da te, ma perché ci ricaschi quando ritorna da te a chiederti perdono? Come faccio, figlia, per liberarti di te stessa? Riflettici. Pensaci. Sei ancora in tempo di cambiare il tuo destino. Alzati e cammina perché il tuo tempo non è ancora arrivato, mamma

Annamaria”