“In una stanza nella Valle si trova lo spirito di Simona piangendo.
Sanndy: possiamo entrare?
Simona guarda ostentatamente dalla parte opposta a Sanndy e Chiara
Sanndy: perché non ci vuoi parlare?
Simona: chi siete? Cosa volete?
Sanndy: tua mamma ci ha chiesto di cercarti
Simona: ma lei non mi ha dato l’appoggio che avevo bisogno
Chiara: ascoltami, lo ho fatto anche io e ho ferito tantissimo mia mamma, ma dobbiamo essere più grandi di così! Le nostre scelte non devono ferire gli altri
Simona: ma mi hanno ferita!
Chiara: che cosa ti aspettavi vivendo in un mondo come questo! Credevi che tutti ti avrebbero tenuta al sicuro senza sforzo da parte tua? Non è così che funziona; dobbiamo darci da fare anche noi cercando di essere più grandi del male che sentiamo dentro!
Simona: ma tu chi sei?
Chiara: sono Chiara. Anche io mi sono uccisa e non sai quanto lamento la pazzia che ho fatto e sono qui per questo, per dimostrarti che nonostante i nostri errori Dio ci perdona! Vieni con me Simo! Dai! Possiamo essere felici insieme, dove sono io non esiste il giudizio, esiste la consapevolezza di ciò che siamo e c’è l’aiuto degli angeli per farci diventare più forti
Simona: non lo so… la solitudine è così bella perché non mi devo nascondere di nessuno, non devo nascondere ciò che sono e posso essere me stessa
Chiara: e chi sei tu?
Simona: sono un’anima in pena
Chiara: eri un’anima in pena, ora però sei destinata al paradiso! Vieni!
Simona: non lo so… me ne accorgo che ho tanto da raccogliere e non solo cose belle
Chiara: lascia che al giudizio ci pensi il Padre
Simona: sì, dai vengo”