da Simone

Ehilà, mamma! Sono Simone, tuo figlio che ti parla dal mondo dei morti! (scherza, sorridendo) Ecco cosa ho imparato: i morti si comunicano con i vivi ed i vivi ci credono pure!! (ride ancora). La Sanndy sta morendo pure lei, ma di ridere! Dai, dimmi se non sono lo spirito più spiritoso che hai mai visto?? Allora, su, voglio dire alla mamma che sto bene, che sono sempre suo Simone, che la amo anche da morto e che non dimentico mai le sue cure, il suo abbraccio, il suo amore… ecco, dopo dire le parole d’obbligo che un buon morto deve dire, ti parlo di me. Morire è faticoso, difficile, fa paura ed è terribilmente dolorante per il nostro cuore. Ho vissuto piccole avventure durante il cammino verso la luce, ma non ho mai perso ciò che ho nel mio cuore: mio buon umore! Davvero, Sanndy, anziché spaventarmi, o mettermi a piangere, o pregare (che manco lo facevo da vivo) ho cercato di attraversare il ponte immaginando di essere un eroe di play station: le ombre: attacare, soldati, chi vi comanda è il capitano stellare Simone! Vi ordino attaccare! Oppure: soldati, non avete paura, sono io, il grande capitano Simone che vi protegge! Credo, che per vivere meglio nei momenti di dramma, io scelgo la commedia. Sorridere fa bene all’anima ed il buon umore fa bene durante il buio. Poi sono arrivato ad una baita in quel luogo strano, ma avvertivo che qualcosa di bello mi aspettava lì ed eccolo che sono arrivato nel posto di soccorso dove mi sono fermato lì qualche tempo per poi andare alla Colonia. Devo dirti che ho chiesto di papà Franco, ma nessuno ha saputo dire niente. Credo stia ancora lottando nel ponte e se non torna, vado a cercarlo io. Ora devo andare. Mamma Irene, ti amo davvero tanto, sarò a casa nel tuo giorno di festa.

Simone

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